Solidarietà a Il Salvagente per quanto accaduto. Purtroppo l’autotutela, nonchè il diritto all’informazione, sono due principi democratici che urtano contro le esigenze economiche dei grandi gruppi industriali. Comprendiamo appieno l’amarezza di professionisti liberi e competenti quali i membri della redazione de Il Salvagente che hanno pubblicamente denunciato pressioni da parte di alcune aziende verso i laboratori che collaborano nell’analisi degli alimenti valutati nei test comparativi della nota rivista, da tempo anche per noi punto di riferimento nello scarno panorama editoriale italiano.
A questo punto oltre la doverosa solidarietà del caso cogliamo l’occasione per esporre anche noi le medesime dinamiche subite sulla nostra pelle. Infatti negli ultimi due anni diversi laboratori ai quali ci rivolgevamo per analisi alimentari ed ambientali ci hanno abbandonato con analoghe dinamiche o motivazioni. Il primo laboratorio nel novembre 2017 denunciò pressioni da un funzionario del Ministero della Salute ( Dott. P.N.) a tal punto da chiederci di non inviare più campioni alimentari per la ricerca degli idrocarburi pesanti, temendo ritorsioni anche in sede di accreditamento; il secondo ha ricevuto “raccomandazioni” a non svolgere analisi per conto nostro, avvisi arrivati da componenti sia Arpa che presenti in seno al direttivo dell’ordine dei chimici di una regione meridionale; il terzo è arrivato il mese scorso subito dopo l’intervista ricevuta da PresaDiretta, il responsabile commerciale di un grande laboratorio pluriaccreditato ci ha prima detto che non dovevamo pubblicare in originale i rapporti di prova e poi ci ha detto che per ragioni aziendali non potevano più collaborare con noi.
Non siamo rimasti inermi dinanzi queste defezioni, abbiamo comunque segnalato i fatti nelle sedi opportune e non mancheremo a breve di farlo anche ad Accredia visto che tutti i laboratori suddetti erano accreditati Accredia. La tecnica non può viaggiare separatamente dall’etica perchè a questo punto non solo l’accreditamento ne esce ulteriormente minato nella sua credibilità ma dobbiamo immaginare che anche eventuali referti positivi commissionati dalle stesse aziende per gli organi di controllo ufficiali possano essere modificati su pressione delle aziende. Occorre rivedere tutto il sistema dei controlli ed il pubblico deve a questo punto prendere in esame il problema delle ingerenze delle lobby industriali e dare ai cittadini come ai gruppi di consumatori, mezzi economici per permettere anche ai consumatori di poter svolgere analisi autonome, anonime ed a sorpresa istituendo un fondo pubblico per la tutela del consumatore consapevole. Noi avanzammo anni fa la proposta del GAS a diversi enti pubblici e privati, ossia GRUPPO ANALISI SOLIDALI, consci delle sofisticazione dell’industria alimentare da un lato, e dall’altro da una speculazione fuori controllo della stessa verso una popolazione che aumenta a fronte di quantità e qualità del cibo che diminuisce. I controlli dal basso sono il futuro della prevenzione sanitaria come del contrasto alle frodi, strategico capirlo in anticipo, doveroso farlo per le future generazioni, miracoloso se invece alcune aziende investissero da ora una parte dei propri utili per finanziare le analisi dei propri consumatori, magari previa presentazione delle prove d’acquisto dei prodotti e fornendo in cambio un buono o un voucher da spendere presso qualsiasi laboratorio individuato dal consumatore. Noi, come il Salvagente, non molliamo e rialziamo sempre la posta, tuttavia col tempo forse valuteremo anche noi la modalità di non poter più allegare i rapporti di prova originali ai nostri articoli al fine di preservare almeno una diversità nel ventaglio dei laboratori a cui ci rivolgiamo. Sogno fisso rimane la possibilità, un domani, di fondare un laboratorio tutto nostro.