Sull’albo pretorio del Comune di Corleto Perticara sono state pubblicate tutte in data 3 febbraio, 6 ordinanze di divieto di utilizzo dell’acqua di falda per almeno 8 particelle catastali ricadenti nel territorio comunale.

Ovviamente come al solito non sono state allegate nè le analisi nè i pareri citati, nè un abstract degli inquinanti rilevati oltre soglia e chissà perchè invece di delimitare l’inquinamento di falda con criteri scientifici si seguono i confini catastali come a voler ridimensionare un fenomeno che sicuramente non tiene conto dei confini catastali nella propria migrazione. Nascondere tutti questi impatti sembra diventata la nuova sfida delle politica locale.
Tutti i fogli e le particelle catastali delineano un quadro agghiacciante ma da tempo già previsto e anche da noi denunciato e documentato: i pozzi dei privati rinvenuti da Arpab e Total contaminati durante le analisi per la “baseline” di Tempa Rossa sono collocati: a monte del pozzo Perticara 1, a valle del pozzo Tempa Rossa 1 (a poche decine di metri dallo stesso sito da noi analizzato e denunciato nel gennaio 2015 con la Prof.ssa Colella), nei pressi del pozzo Tempa Rossa 2 e a ridosso del costruendo Centro Oli di Tempa Rossa: in un caso addirittura contaminata la falda in un’area completamente boschiva ( foto allegata ). Cercheremo di ottenere le analisi originali, georeferenziando al meglio il dato. Intanto le indicazioni catastali le ritrovate nelle ordinanze comunali allegate.

Queste ordinanze tardive e monche, simboleggiano non solo la reiterazione di reati ambientali nel tempo ed omessi controlli a più livelli, ma la volontà di ridimensionare sempre e comunque la gravità dei fatti. Come Associazione Cova Contro non possiamo che consigliare da subito, a chiunque usi acqua di falda a Corleto, di sospenderne l’uso fino ad analisi avvenute, ed analizzarla anche autonomamente secondo i parametri previsti dal dlgs.152/06 tabella 1/A almeno per i parametri metalli ed idrocarburi. L’area è sicuramente interessata da un’estesa contaminazione che le autorità di controllo non vogliono ancora esattamente definire e perimetrare per non inibire il business petrolifero.