acque anomale fosso la noce gen 2018

Le acque contaminate da metalli e con rilevanti tracce di idrocarburi

prelievi 2015 Fosso la Noce – https://www.basilicata24.it/2015/10/quelle-acque-multicolore-che-finiscono-nel-fiume-cavone-18677/

L’area di “fosso – vallone” la Noce e dell’attiguo fosso Lavandaio, è nota per gli smaltimenti illeciti, dagli RSU ai rifiuti speciali, ospedalieri ed industriali inclusi, ma nonostante tutto il muro di gomma, anche se nudo, rimane in piedi per molti di questi ritrovamenti.

Nell’area in questione già nel 2015 documentammo ed analizzammo strani affioramenti, ad oggi pare non più presenti, e circa 1 km a valle delle aree indagate nel 2015 abbiamo trovato, dietro segnalazione, lunghi rivoli d’acqua rossastra con frequenti patine iridescenti.

Le analisi riportano per acque affioranti in aperta campagna: 108 mcg/l di idrocarburi pesanti ( se considerate acque di falda limite a 350 ), alluminio a 2489 (limite 200), manganese 1877 ( limite 50 ). Unitamente alle analisi del 2015 nei quali esiti vi era di tutto, dal tellurio al molibdeno, denotano un perdurare dell’anomalia. Chiediamo per l’ennesima volta alle autorità competenti di far luce su di un lembo di territorio naturalisticamente stupendo,

pregiato dal punto di vista agricolo e soprattutto vistosamente violato negli anni da spregiudicati abbandoni di rifiuti di qualsivoglia natura, degrado ancora visibile oggi in numerose zone ed aree verdi compresi nella mappa che vi alleghiamo.

40.347148, 16.671897 coordinate sito rinvenimento fusti fosso Lavandaio – marker rosso in alto a sinistra. Nel perimetro giallo l’area di nostra indagine nel 2015-2017

Ad oggi le autorità non ci hanno fornito alcuna notizia sulle polle anomale già documentate nel 2015, nè sul contenuto dei fusti di Lavandaio rinvenuti dalla procura materana nel 2003, in merito ai quali le anomalie non mancarono come documentato nel reportage di Andrea Spartaco – Amara Lucania – ( dal minuto 12 in poi ).