canale Policoro - via SiciliaBandiera blu di sicuro, ma la realtà è grigia.

Durante il mese di giugno 2016 abbiamo effettuato, con il contributo economico e logistico del circolo “Karaktheria”, due campionamenti nel territorio comunale di Policoro: il campione A prelevato nel canale che attraversa via Sicilia, alle spalle del cimitero comunale, il campione B prelevato nel canale dell’idrovora bosco Pantano a Policoro, tra la sede dell’Oasi WWF e la foce del medesimo. Entrambi analizzati per la sola carica batterica, il campione A ha rilevato una rilevante carica batterica, 21 mila ufc/100 ml di coliformi, 200 ufc/100 ml di escherichia coli e 250 ufc/100 ml di enterococchi intestinali ( quest’ultimo valore sforerebbe i limiti della balneabilità ): un’acqua di fogna più che di bonifica, idem per il campione B (mare), nel quale sono stati rinvenuti 80mila ufc di coliformi, 100 di escherichia coli ed 80 di enterococchi. Purtroppo per carenza di fondi inizialmente non abbiamo potuto ricercare altro nei primi prelievi.

Dopo pochi giorni, fondi permettendo, abbiamo ripetuto il campionamento del campione B, per cercare residui di fitofarmaci, glifosato incluso, e tensioattivi, ed il risultato ha evidenziato per fortuna solo negatività, ad eccezione dei tensioattivi, inquinanti tipici degli scarichi urbani, con un valore di 0,67 mg/l a fronte di un limite di 2.

campione policoro
campione policoro – rdp 2.180_16

Tutto ciò risolleva l’annosa problematica della gestione degli scarichi, inclusi quelli non convogliati verso la rete fognaria e quindi il depuratore, e che tal quale finiscono in fiumi, canali e quindi mare, senza passare per alcun depuratore.

Tuttavia le foto ed i video che vi alleghiamo in fondo all’articolo, evidenziano anche altri problemi, come: gli scarichi incontrollati ed abusivi nei canali, oppure l’emungimento a scopo irriguo della medesima acqua contaminata, o meglio non controllata.

alghe canale policoro
vegetazione nel canale idrovora OASI wwf ( foto di Gian Paolo Farina )

Effettuando un breve giro per il territorio semplice è stato ravvisare uno stato di totale degrado nella gestione della rete idrica di bonifica, anzi proprio nelle idrovore, come quella di Rivolta a Nova Siri, lo strato di oli/grassi presenti nelle acque era così marcato da creare un vero e proprio “film” dopo il lancio di due sassi nel medesimo. Strananamente pochi giorni fa proprio il Sindaco di Nova Siri, che da medico è sempre restio a parlare di rischio sanitario derivante da contaminazioni ambientali, ha pubblicato mezzo sito web comunale, un evento anomalo verificatosi presso la foce del torrente Toccacielo, ricordando il divieto di balneazione che per legge vige  “a 100 mt di distanza dalla foce”: non citata la legge di riferimento, nè realmente chiaro il divieto: entro i 100, oltre i 100, solo a 100 mt dalla foce e poi perchè 100 e non 50 o 500? In base a quale analisi di rischio o studio i comuni stabiliscono la distanza? Dopo Nova Siri pare si sia svegliato in questi giorni anche il Comune di Scanzano con analoga comunicazione.

canale Toccacielo - Nova Siri luglio 2016
canale Toccacielo – Nova Siri luglio 2016

Con i dati allegati chiediamo ai sindaci del Metapontino e alla Regione Basilicata di avviare con urgenza uno studio dettagliato sullo stato di salute dei corpi idrici principali ( naturali e non ) come richiesto da normativa europea che entro il 2016 vuole il raggiungimento di un giudizio complessivo di “buono” relativamente al loro stato di salute ( in merito vi alleghiamo lo studio dell’Arpa Emilia Romagna ). Leggi che impongono lo studio anche dei sedimenti dei medesimi canali/idrovore al fine di tutelare l’idoneità chimico-sanitaria dei fanghi eventualmente usati per scopi agricoli per esempio.

elettropompa per l'aspirazione di acqua dal canale - Nova Siri
elettropompa per l’aspirazione di acqua dal canale – Nova Siri
canale Policoro centro commerciale ss106. Esempio di scarico abusivo
canale Policoro centro commerciale ss106. Esempio di scarico abusivo

In aggiunta occorre mappare gli scarichi abusivi nei canali, nonché l’utilizzo di diserbanti tossici da parte di consorzi, privati ed Anas oltre che dai comuni, e censire gli allacciamenti alla rete fognaria che in alcune zone del territorio comunale potrebbero ormai essere un optional. Urge anche una revisione immediata dei divieti di balneazione che devono essere argomentati da opportune e tempestive analisi e segnalati mezzo cartellonistica idonea. Nonché contrastare la pericolosa abitudine di molti agricoltori di attingere l’acqua di irrigazione dai medesimi “canali-fogna”, come da noi fotografato e denunciato lo scorso mese sempre a Nova Siri in una piantagione di angurie. Altro che bandiera blu, qui la trasparenza e la difesa della salute pubblica issano bandiera bianca da sempre.

bagnanti a ridosso della foce del canale di Rivolta
bagnanti a ridosso della foce del canale di Rivolta, quando la legge c’era ma il Sindaco di Nova Siri non la faceva osservare neanche mezzo cartellonistica – luglio 2016

P.S.: grazie alla raccolta fondi “Analizziamo la Basilicata” per la prima volta è stata pubblicata e divulgata la ricerca di glifosato nel territorio comunale, e forse non solo comunale ( rdp 2.180_16 di seguito allegato). Campo ancora inesplorato è la ricerca per esempio dei virus nei corpi idrici, come gli adenovirus.

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.