Durante la prima campagna di campionamenti promossa da Cova Contro nel Metapontino dopo le varie ordinanze, ieri il laboratorio d’analisi ci ha comunicato che relativamente ai campioni prelevati a Policoro e Scanzano in data 5 giugno:
- nel campione di acqua potabile prelevata da un rubinetto in via Longarone, il cloro totale era oltre il valore guida a 0,25 mg/l, mentra la conta complessiva dei trialometani ammontava a 30,7 mcg/l ( con il solo cloroformio a 12,9 ), quindi come refertato dal laboratorio, l’acqua non è conforme ai limiti di legge e quindi non potrebbe essere usata ad uso potabile;
- nel campione prelevato presso un’attività commerciale in via San Giovanni XXIII a Scanzano i solfati erano a 441 mg/l a fronte di una soglia di legge di 250. Il cloro totale fermo sulla soglia di legge a 0,20 mg/l ed i trialometani a 22,2. Quindi anche qui acqua non potabile per il parametro solfati.
In entrambi i campioni come si evince dalle analisi sotto allegate, si nota un problema comune causato dalla conta batterica a 36 gradi ( parametro che a Scanzano supera la soglia di legge ), causata probabilmente dallo sporco/incrostazioni presenti nella rubinetteria domestica, nonostante il laboratorio prima del campionamento usasse una disinfezione termica, e poi la presenza costante di piombo e nichel, molto probabilmente ceduti dalle condotte, che in alcuni casi, come a Policoro, vede il piombo a 5,8 mcg/l a fronte di un limite di legge di 10.

Ovviamente queste analisi sono parziali e se avessimo avuto i fondi necessari, avremmo potuto ricercare tanti altri parametri. In tal senso vi chiediamo si di contattarci per le analisi che abbiamo intenzione di proseguire ma di donare anche erogazioni svincolate dalle stesse, altrimenti rischiamo di diventare meri attuatori di analisi su commissione e non avere poi alcun fondo per la ricerca o le attività/costi dell’associazione medesima. Abbiamo svolto anche altre due analisi su Scanzano, presso un pozzo artesiano a Terzo Cavone e presso un’utenza domestica vicino la SS106. Le analisi mostrano per la campagna di Terzo Cavone cloruri a 3682 mg/l a fronte di una soglia di legge di 250, ed anche la conducibilità oltre soglia ( 2500 ) a 2600, idem per i solfati a 410, con soglia a 250. I solfati potrebbero essere una contaminazione di fondo naturale, non per questo non dannosa se ad uso potabile, invece i primi due parametri potrebbero essere un indice di salinizzazione marina della acque di falda, visto che il pozzo artesiano è in linea d’aria a circa 3 km dalla costa. Un problema serio anche quest’ultimo, che segnaliamo da anni, ma ignorato dalle istituzioni.
Attenzione anche ai depuratori privati: in un campione prelevato a Scanzano da un’utenza con depuratore a carboni attivi, il cloro totale era fermo sulla soglia di legge, il piombo a 6,3 ( soglia 10 ), la conta batterica a 155 ufc a fronte di una soglia di legge a 20, i trialometani a 6 mcg/l, quindi acqua non conforme per legge causa presenza batterica nonostante il cloro fermo sulla soglia di legge. La prevenzione pubblica deve spingersi in un’ottica integrale, sin nelle case e nelle attività commerciali, altrimenti continueremo a fotografare in maniera falsata la realtà! Vanno rivisti punti, tempi e modi di campionamento, per questo stiamo estendendo la ricerca dei trialometani anche nelle campagne, ove la latenza dei compisti in alcuni tratti della rete potabile potrebbe causare disomogeneità nei valori.
Il sistema di controllo, informazione e pre-allarme non funziona, servono controlli più frequenti, più estesi, più dettagliati e soprattutto incrociati ove anche ai cittadini/associazioni/comitati sia destinato un budget per analisi in contraddittorio ed intanto occorre risolvere il problema del piombo presente costantemente col nichel. Per i detentori di depuratori privati, occorre fare maggiori controlli microbiologici perchè rischiano di attenuare un problema per aumentarne un altro, e soprattutto va verificata con analisi autonome, la reale qualità della depurazione. Analisi libere ed autonome sono il miglior antidoto ( cosiddetta citizen science ) contro il traffico di interessi ed influenze che caratterizzano i rapporti locali tra politica e controllori tecnici: chi continua ad asserire che le analisi private non servono mostra solo mancata conoscenza della leggi, delle relative prassi, dei vuoti legislativi in merito, e soprattutto della cronaca giudiziaria e non, visto che tanti procedimenti ambientali sono partiti in Italia ed in Basilicata proprio grazie al valore indiziale delle analisi private. La politica lucana proprio sulla questione ambientale non solo ha pesanti responsabilità penali e morali, ma è in costante conflitto d’interessi.