Raccapriccianti quanto esilaranti le parole del Sindaco Cicala, che gentilmente da tempo mi manda via Whatsapp tutti i mirabolanti eventi ed inaugurazioni su Viggiano: dal calendario eventi per i festeggiamenti della Madonna Nera, all’inaugurazione del rifugio della protezione civile fino all’ultimo mirabolante parco natatorio. Certo che a Viggiano spendono per tutto ma non per la grafica nè per il marketing, “lo” parco natatorio del resto non ha un nome che attrae, sembra preso dalla pagina di “feudalesimo e libertà“, ma scherzi a parte, come si può giudicare questa politica del panem et circenses, anzi del panem et petrolio?
Questa cattedrale nel deserto quanto durerà o durerebbe senza royalties petrolifere? A Viggiano ci sono i soldi ma mancano idee, visione, trasparenza e partecipazione, del resto in Basilicata la stagione dei palazzetti sportivi è finita anni fa, ed i risultati sono ben visibili da Metaponto a Policoro: immense volumetrie cementificate prive di fruitori all’altezza dei soli costi di manutenzione. Ma la cosa più aberrante è sentire il Sindaco Cicala, altro ambientalista a corrente alternata, dire che con il parco natatorio “…migliorerà la qualità della vita…” a Viggiano? Certo per i manager di ENI che potranno darsi anche al nuoto nel dopo-lavoro, ma se ancora freschi sono gli esiti della VIS ed ancora non recepiti nè rispettati ne sono gli esiti, ma con quale faccia di bronzo, anzi di bitume, si può affermare una simile bufala! Questa si che è una fake news, il problema è che in Italia a darle le bufale sono proprio le istituzioni e la politica che vuole punirle. Ovviamente dinanzi l’ennesima truffa la giornalista della Gazzetta della Val d’Agri non ha mosso una parola di disappunto, confermando il ruolo meramente pubblicitario della stampa locale.
E pensare che poco tempo fa era stata svolta a Viggiano anche un’esercitazione anti-sisma con la Protezione Civile, la stessa che flirta con l’Unibas per la gestione futura delle royalties in chiave anti-sismica, e nell’esercitazione chi e cosa non rientrava? Ovviamente gli eventuali danni alle infrastrutture petrolifere, quindi facciamoci un’idromassaggio che così ci passa l’ansia dai danni ambientali ed almeno ci ammaliamo si, ma in forma, vero Sindaco Cicala? Quante indagini tossicologiche, epidemiologiche ed ambientali finanzieremmo invece di buttare i soldi così? Preferiamo morire prima in Basilicata e senza colpevoli ma con tutti i comfort, questo è quello che conta vero Sindaco Cicala?