Il 6 dicembre grazie ai fondi raccolti dagli attivisti 5 stelle di Tricarico abbiamo ripetuto l’analisi delle acque allo scarico del depuratore di Tricarico. I risultati dicono che continuano rispetto ai prelievi di agosto, gli sforamenti per BOD e COD ( richiesta chimica di ossigeno e domanda biochimica di ossigeno – parametri che indicano lo stato di stress a cui è sottoposta l’acqua ed i microorganismi naturalmente in essa presenti, a causa della presumibile sovrabbondanza di sostanze organiche, a tal punto che i microorganismi presenti, come i batteri, non riescono a metabolizzare e ad ossidare nei tempi previsti dalla legge, la sostanza organica presente nell’acqua, secondo il dlgs 152-2006, All.5, Tabella 3, quindi acque di scarico di difficile biodegradazione perchè non ben depurate ). Rispettivamente il BOD è a 85 mg/l ( limite a 40 ) il COD a 280 ( limite a 160 ). 

In aggiunta continuano gli sforamenti da azoto, sia quello ammoniacale che quello nitroso, tipici di scarichi civili non debitamente depurati, ma questa volta si aggiunge oltre soglia anche l’alluminio rilevato a 1,5 mg/l a fronte di un limite di 1. Da notare che durante il campionamento, stranamente, il flusso dello scarico era particolarmente esiguo. Continueremo a monitorare la qualità dello scarico del depuratore di Tricarico, impegno che dovrebbe estendersi anche agli altri impianti di depurazione sparsi per la regione ed il cui cattivo funzionamento pregiudica la qualità di fiumi, costa e degli ecosistemi locali.