Mi aspettavo dai policoresi del web qualche attestazione di onestà intellettuale in più sulla vicenda ospedali da campo del Qatar. All’epoca in piena pandemia con Jonica TV e pochissimi altri cittadini ci prendemmo una responsabilità enorme: fare opinione in piena paura.

Ricordo i genitori dei miei amici, alcuni anche ex compagni di scuola, che criticavano il mio azzardo, preventivandomi che se fossero stati male un giorno la mancanza di quell’ospedale da campo sarebbe stato un concorso di colpa anche mio in caso di risvolti nefasti, dovevo rispettare il vezzo di chi voleva semplicemente un “ospedale in più sotto casa” magari vicino via Filippo Tristano. Al buio, senza sapere che piega avrebbe preso la situazione sanitaria come al solito ci misi la faccia con altre persone, sempre le stesse, armati solo di buon senso e spirito critico.

Arcuri, abusando del suo ruolo, chiese ai policoresi di fare un sacrificio ed accettare il dono del Qatar ma alla fine la spuntammo noi, l’ospedale venne spacchettato tra Potenza e Matera, passando per Tito, collezionando ritardi, rettifiche, altre proteste e figuracce, nonchè spreco di soldi pubblici.

A Potenza si lamentarono alcune famiglie dell’area interessata all’installazione ma snobbate dalla politica locale, a Matera silenzio tombale, ed oggi Zaia li smantella invece in Basilicata vogliono buttarci altri soldi sui gazebo arrivati bucati dal Qatar finanche senza pavimento.

All’epoca da Policoro criticammo senza avere i documenti in mano (non si potevano avere e non erano pubblici) non esisteva alcun atto che dicesse esattamente cosa ci fosse nei container in arrivo dal Qatar ed anche qualora fossero stati donati con la migliore attrezzatura medica a quest’ora non avremmo avuto nè il personale, nè i malati, nè una logistica a supporto della struttura, come le ambulanze Covid per esempio.

Questa vicenda è emblematica di come la politica scelga senza studiare, e parli senza dire la verità; di come l’elettorato in buona parte non sia diverso dagli eletti (ricordo in quei giorni tra i più accaniti critici alle mie opposizioni c’erano un paio di fornitori di materiale sanitario che nella tendopoli qatariota aveva intravisto forse un business); o di come non ci siano livelli di istruzione che tengano dinanzi la paura, la lucidità di ragionamento se ne va in soffitta narcotizzata dal benessere onnipresente ma scontato. La disonestà intellettuale di politici, giornalisti e medici che in alcuni casi pur condividendo il mio, nostro, punto di vista non ha avuto il coraggio e l’onestà intellettuale di dire che avevamo ragione ragionando sui pochi dati disponibili ed usando la logica.

La Regione Basilicata ad oggi ha speso oltre 400mila euro solo di interventi strutturali per le tende, e non vedo al TGR o sui giornali una dura reprimenda per chiedere ad esempio se gli stessi soldi si potevano usare per le USCA citate dall’Avv. Bellizzi, o per la medicina territoriale, o qualche posto letto in più di intensiva o subintensiva magari recuperando i nosocomi di Pescopagano o Tinchi? Codardi quando c’è da parlare pubblicamente a problema caldo, tutti paladini a guerra avviata da altri. In tutto ciò i nostri servizi di intelligence non sapevano niente? Le tende del circo sono arrivate con voli militari in aeroporti militari e se avessero contenuto attrezzature mediche un esame ai raggi gamma o di altra natura, anche un semplice ispezione visiva, sarebbe stata chiarificatrice da subito! Un pacco napoletano del resto bastava solo scartarlo. Avevano una bolla di accompagnamento questi doni? Hanno subito controlli e di che tipo? Li abbiamo consegnati alle Regioni davvero a scatola chiusa? Possibile che tutti i politici all’epoca abbiano dato versioni diverse ma tutte sbagliate sul pacco del Qatar, Arcuri incluso? Questa sarebbe una falla colossale nella raccolta di informazioni interne…almeno qualcuno si degnasse di ricostruirla.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.