Non so sembra di rivedere Chicco Testa, da ambientalista col pugno sinistro alzato a membro di cda e tavoli economico-bancari, tra i sostenitori del peggior fossile e della peggiore finanza speculativa, adesso in salsa lucana tocca da tempo al dipendente RAI, Andrea Di Consoli, storico estimatore di Filippo Bubbico.

Fino a qualche anno fa Di Consoli era il Giove tonante che spalleggiato da Paride Leporace prima e Lucia Serino poi, (guarda caso tutti innamorati o degli incarichi politici o di Confindustria– ndr), tuoneggiava dalle colonne del Quotidiano della Basilicata contro De Filippo, intortando tanti lettori, incluso me che nelle sue critiche ci ho creduto.

Poi sono arrivati tempo fa sparuti ed anomali articoli di Di Consoli a favore prima del sito unico in Basilicata, con argomentazioni degne della peggior Confindustria, quella che non studia, poi è apparso stabilmente sulla rivista di ENI – Orizzonti Val d’Agri (sarebbe bello sapere quanto guadagna Di Consoli da Orizzonti Val d’Agri diretta dall’altro amico dei petrolieri Mario Sechi-ndr) adesso ospite fisso su Cronache Lucane, la cui linea editoriale mi sfugge, tanti attacchi personali su furti di galline, cronaca giudiziaria solo su alcuni e zero inchiesta sui grandi reati. Ma ok, i conati di vomito sono affar mio devo gestirli in autonomia però un recente articolo di Di Consoli è davvero aberrante: difende Walter Rizzi, manager di Eni, ed attacca un altro complice del disastro Val d’Agri, Amedeo Cicala. Un comunicato stampa scritto di getto da un dipendente della comunicazione ENI sembrerebbe, una bozza palesemente faziosa, invece no pubblicato con tanto di firma. Una guerra grottesca tra “saprofogi”, fatta sul cadavere della Basilicata, ove qualcuno dei duellanti pensa anche di avere una morale da difendere ed insegnare: Cicala che ha consegnato Viggiano ad ENI rifiutando ogni azione concreta dal rinnovo della VIS ai mancati pareri contrari all’AIA del COVA o sulla concessione Val d’Agri, e dall’altra la nuova penna da tempo a servizio di ENI, Andrea Di Consoli, che parla di sicurezza sanitaria per i dipendenti ENI, dimostrando anche di non aver letto neanche una pagina del Petrolgate, dell’occultamento degli infortuni sul lavoro o delle mail del defunto Griffa.

Questi sono gli “intellettuali” lucani: gente ingrassata in RAI, la cui carriera e modalità di ingresso sarebbe interessante conoscere nei dettagli, ospitata dai rispettivi colleghi nei salotti televisivi a fare l’opinionista sempre in RAI, contro i ragazzi di Fridays for Future: Di Consoli faceva il censore anche lì senza neanche avere il buon gusto di ammettere i propri conflitti di interessi visto che lavorava già per ENI mentre faceva l’opinionista sul clima!

Credevo in Andrea, organizzai nel 2012, con Mario Venezia, la presentazione di un suo libro a Policoro, avevo terminato gli studi universitari da poco, ed immaginavo che col tempo avesse rinchiuso le sue delusioni nella passione letteraria ed invece mai avrei pensato che il bagliore del nero fossile sporcasse anche la sua credibilità, quanto mi piacerebbe confrontarmi con lui in pubblico dinanzi agli stessi ragazzi che da anni inganna con il suo trasformismo forbito. Una delle prime espressioni di Andrea che quasi un decennio fa mi colpì mentre lo leggevo sul Quotidiano della Basilicata, nella biblioteca Stigliani di Matera, fu la “tirannia del bisogno”, e leggendo lui trassi un grosso incentivo a scrivere sul Quotidiano, gratis per svariate decine di articoli in tre anni, e diverse prime pagine conquistate. Oggi vedo che la stessa tirannia del bisogno ha preso Di Consoli stesso…non gli bastava lo stipendio RAI? Andrea quanto ti paga ENI per Orizzonti? Prima di ogni ragionamento, per onestà intellettuale, parti dalla minuziosa descrizione della tua storia con ENI, come è nata, cosa ti porta a loro, come vi siete avvicinati, usa il tuo talento di “de-scrittore” una volta tanto per rendere un pubblico servizio.

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Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.