Basilicata terra di sorprese…perchè? Semplice, parenti ed amicizie spuntano quando meno te lo aspetti e ti permettono di collegare tessere molti distanti di un puzzle complesso. Il 14 marzo esce l’articolo sul Corriere del Mezzogiorno relativo all’arresto dell’imprenditore edile Sergio Coretti, amministratore della Gecos srl, proprietaria del “grattacielo” sorto nel contratto di quartiere a Policoro.
Coretti è secondo il tribunale materano (sotto l’ordinanza di arresto) il mandante dell’attentato all’auto del consigliere regionale Roberto Cifarelli. Scatta, doverosa, la solidarietà a Cifarelli però dal 14 marzo in poi diventa pubblico che:
- il fratello del politico Pd, Cifarelli, era capocantiere della Gecos di Coretti;
- i due si conoscevano da tempo ed avevano parlato anche di permessi edili su Matera;
- Coretti cercava manovalanza per gambizzare tre persone;
- gli appartamenti del contratto di quartiere a Policoro chissà quando e da chi verranno completati perchè Corretti è in difficoltà economiche e stava vendendo il progetto a terzi passando da 1,3 meuro a 500mila euro;
- a Coretti non danno i domiciliari perchè “senza freni inibitori” scrivono nell’ordinanza;
l’ordinanza è da leggere tutta, il pdf è allegato in basso: sembra il copione di una puntata di Gomorra, e con Jonica TV c’avevamo visto bene a definire quel contesto “far west“. Ennesima trincea ignorata da politica e ben pensanti locali che parlano solo quando qualcosa porta voti.
E’ lecito chiedersi: chi ha dato la solidarietà a Cifarelli conosceva il giro di frequentazioni del medesimo? Meglio non chiedere, meglio non parlare, facciamo finta di niente è l’adagio dei politici locali che a volte aspettano che sia la sola magistratura a fare anche il lavoro delle opposizioni. La politica dovrebbe fare ciò che fanno le associazioni. Gli enti pubblici non possono aspettare la sola magistratura per i dovuti controlli: invece sparuti cittadini e singoli magistrati vengono lasciati in prima linea con pochi soldi e scarsità di mezzi a fare controlli e domande! Tutto questo in un clima anche di diffidenza e rancore da parte dei giornalisti locali che schiavi delle logiche del bisogno invidiano la libertà di comuni cittadini che fanno vera informazione. Il Comune di Policoro dovrebbe organizzare, ad emergenza passata, un pubblico incontro sul tema ove spiegare alle persone le conseguenze di questi provvedimenti giudiziari circa la terminazione dei lavori nel contratto di quartiere…o è sbagliata anche questa proposta? L’opposizione farà le interrogazioni del caso, senza i soliti sconti?