Recentemente Recommon, citando un nostro lavoro a corollario di un loro articolo dei primi di febbraio, evidenza la particolarità del problema proprio nelle acque inglesi, legata alla massiccia presenza di pozzi petroliferi ENI – (Febbraio 2022 – Oil Spill a largo di Liverpool, rottura di un oleodotto ENI UK: confermata la fuoriuscita di 23.800 litri di petrolio).

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha disposto il 15 gennaio 2020, una multa di 5 milioni di euro nei confronti di Eni. La decisione riguarda il messaggio, oggi dichiarato ingannevole, di un diesel bio, green e rinnovabile, che «riduce le emissioni gassose fino al 40%» Sequela di greenwashing di una azienda a controllo statale ma che in realtà resta libera di mentire spudoratamente. Si riporta un sunto del programma di gestione della biodiversità a Liverpool Bay da parte di ENI

Dice Eni: “Siamo presenti nel Regno Unito dal 1964, con partecipazioni in cinque aree produttive, di cui una a Liverpool Bay, dove abbiamo dato vita a un modello operativo di rispetto del territorio che ha creato valore per tutti gli stakeholder coinvolti. Il successo del Programma di Gestione del Territorio, iniziato nel 1995, è stato contraddistinto da importanti risultati e impatti. Il progetto complessivo ha permesso la stabilizzazione delle retrodune, la reintroduzione e il mantenimento della popolazione di rospi corridori e dei pony di montagna gallesi per controllare l’altezza del manto erboso come strumento di gestione sostenibile degli habitat. Inoltre, con un programma triennale abbiamo reintrodotto la lucertola della sabbia e creato aree rispettose dell’ambiente per garantire un equilibrio fra la conservazione dell’habitat e la presenza di visitatori nelle spiagge. Grazie al Point of Ayr Land Management Programme abbiamo gestito 182 ettari di terra costituita da dune, fattorie e saline intorno a Point of Ayr, nel Flintshire, nel pieno rispetto delle risorse naturali locali. Il programma è stato implementato nel 1995 come parte del piano originale per la costruzione del Point of Ayr Gas Terminal nel Galles del Nord ed è considerato un contributo positivo per preservare le caratteristiche ambientali naturali. Dal 2014, quando abbiamo assunto l’operatorship al 100% degli asset di Liverpool Bay, abbiamo migliorato ulteriormente l’habitat, contribuendo a conservare l’area, conciliando quest’attività con il turismo, entrambi fattori rilevanti per la città costiera di Talacre”

Neanche la città di Talacre, che si trova nella baia di Liverpool, è nuova a problematiche di inquinamento da idrocarburi del proprio litorale. Solamente a gennaio del 2021, sui quotidiani locali, si poteva leggere che: Natural Resources Wales (NRW) blasted over a “lacklustre” response to fuel spill which could threaten Talacre wildlife.

La Natural Resources Wales, ente sponsorizzato dal governo gallese, che è diventato operativo dal 1 aprile 2013, quando ha assunto la gestione delle risorse naturali del Galles, ha fornito una risposta “poco brillante” alla fuoriuscita di carburante che potrebbe minacciare la fauna selvatica di Talacre. La NRW è stata informata dell’incidente di inquinamento da petrolio a Prestatyn Gutter martedì 19 gennaio durante la tempesta Christoph.

Le immagini dello sversamento, fornite da cittadini sentinella gallesi, risultano essere eloquenti.

Il petrolio è stato avvistato scorrere lungo “Prestatyn Gutter”, un corso d’acqua che va da Meliden fino a Barkby Beach una città vicino a Talacre. La Autorità risposero che “a causa di una serie di problemi associati al maltempo nel nord-est del Galles, gli assorbenti di petrolio non sono stati in grado di essere posizionati fino a giovedì e sabato sono stati dispiegati ulteriori Oil absorbent booms (barriere assorbenti per il petrolio sono ottime per controllare e ripulire le fuoriuscite di petrolio sull’acqua, nonché per assorbire grandi fuoriuscite di idrocarburi) per contenere il flusso dell’inquinante.

L’immagine radar che segue, del Satellite Sentinel-1 del giorno 20 gennaio 2021, elaborata da Cova Contro, analizza le anomalie nel tratto di spiaggia antistante la cittadina di Barkby Beach.

Veniamo ai nostri giorni. Recentemente una scia di una “probabile” sostanza, riconducibile ad oil spill, è apparsa nel tratto di mare antistante la spiaggia di Talacre nei primi giorni di questo mese, esattamente il 7 maggio; l’inquinamento si sta sgretolando e ora la scia risulta essere di circa 23 km.

Le immagini presentate ne descrivono i tratti e, i relativi transetti, i valori di Profile Plot.

I dati SAR di Sentinel-1 sono stati acquisiti nel formato GRD e gli script impiegati per l’elaborazione sono:

– ORM (Oil slicks and Red tide monitoring – Marea nera e monitoraggio della marea rossa), calcolato come:

ORM = Math.log(0.01/(0.01+VV*2))

– WSRV (Water Surface Roughness Visualization – visualizza la rugosità della superficie dell’acqua; aiuta nel monitoraggio marittimo, tra cui il monitoraggio dell’inquinamento da idrocarburi), calcolato come:

WSRV = Math.log(0.05/(0.018+VV*1.5))

Conclusioni

Gli sversamenti, indipendentemente dalle comunicazioni ufficiali, continuano ininterrottamente, ma questo lo dicono in molti e lo abbiamo gridato da tempo ad alta voce anche noi. Uno dei problemi risulta essere quello dei monitoraggi e dei censimenti. Chiaramente tutto ciò, individuato il “colpevole”, potrebbe dar seguito ad una o più azioni legali per una corretta e giusta richiesta di risarcimento dei danni. Enti pubblici, enti privati, assicurazioni e cittadini potrebbero ricorrere a questi metodi di digital forensincs per far valere i propri diritti. Cova Contro continua la sua opera di monitoraggio e scoperta dei danni provocati alle matrici ambientali e fornisce supporto alle tecnico-scientifico a chiunque abbia titolo o subito un danno.