Chiara Fanelli. Figlia di Carmela Iula a sua volta figlia di Berardino Iula, boss lucano dei rifiuti, urbani ed industriali. Chiara Fanelli si è candidata nel 2019 con la lista Bardi Presidente, testa di legno della triangolazione elettorale l’associazione la Quinta Porta che dopo aver avvicinato ed ospitato tutte le principali associazioni ambientaliste lucane ha ben pensato in campagna elettorale che il rinnovamento fosse in uno sconosciuto pensionato amico di Berlusconi.

Chiara Fanelli prese oltre 1200 preferenze (chissà quante dirottate da Iula) e nel suo curriculum appaiono solo gli studi. La Fanelli ha incassato la cambiale elettorale ed è entrata nella segretria del presidente Bardi, 4 persone delle quali sarebbe interessante capire come si guadagnano la pagnotta dello stipendio pubblico visto che Bardi nei territori è assente ed inconsistente se non esclusivamente dannoso.

Quindi un membro della famiglia Iula è nella squadra di Bardi, giunta lì grazie ad una associazione di Potenza che si spaccia per ambientalista ed antisistema e che oggi si lamenta sui giornali di Bardi…lamentele ospitate da un giornale che in campagna elettorale nel 2019 ha apertamente sostenuto i 5 stelle. Fitta ed intricata la rete lucana!

A giugno 2019 Iula chiede per la Ecobas una modifica non sostanziale all’AIA e nella determina sotto allegata emergono alcuni interrogativi. Iula nel 1992 riceve dalla regione l’autorizzazione a ricevere rifiuti petroliferi non pericolosi (solita favola) presso la vasca 1. Colmata la vasca in soli tre anni, viene ricoperta con inerti e 20 cm di argilla e la regione continua con la favola e raccomanda il rimboschimento con essenze locali. Nel 2017 Ecobas chiude e ripristina ambientalmente la vasca 1 e nonostante le verifiche che la regione dice di aver fatto nel 2006 l’ufficio foreste regionale riportava che la vasca 2, in funzione, aveva pure il nulla osta idrogeologico nonostante fossero evidenti le frane e le forre che circondavano il corpo discarica da sempre. Tuttavia il parere del 2006 non includeva i fogli catastali della vasca 1, mistero. Chi aveva fatto bene i controlli dal 1992 in poi? Pare solo il Corpo Forestale di Matera e difatti le uniche serie integrazioni nella determina sono quelle imposte dal sequestro dell’autorità giudiziaria che sequestrò la vasca 1 nel ’97 per dissequestrarla nel ’99. La vasca 1 venne riempita in soli 3 anni tra il ’93 ed il ’96 e la regione scrive di avere la documentazione dei rifiuti raccolti lì … chiederemo di avere questi documenti insieme al resto perchè qualcosa puzza e non di sola monnezza. La regione chiede molto dopo, nel 2019, il nullaosta idrogeologico che mancava dagli anni 90 per tutti gli effettivi fogli catastali !? Semplicemente pazzesco.

Arpab quindi dovrà controllare, scrive la regione, eppure il direttore generale Busciolano è anche commissario di Arpab quindi controllerà se stesso?

Assodato questo una società della famiglia Iula, la Ecobas, già condannata per reati ambientali, cosa fa intanto con Bardi presidente? Mentre la nipote lavora nella segreteria del presidente della regione chiede una modifica non sostanziale alle autorizzazioni regionali per la loro megadiscarica, ovvio.

Iula vuole con queste modifiche una parte dei rifiuti di Tempa Rossa? Iula vuole portare altra monnezza petrolifera dalla valle del Sauro nei calanchi pisticcesi?

E poi Nicola Iula pare abbia anche ricevuto una condanna penale nel maggio 2019 dal tribunale di Potenza a due mesi di arresto per illeciti commessi a Viggiano relativamente allo smaltimento di acque di fosse settiche ( proc. 4617/2013 rgnr e 1034/2015 rgdib). Nicola Iula ha comunicato questa condanna (sospesa e non menzione) agli enti competenti? Ha ancora incarichi amministrativi o pur di far partecipare Ecobas ad eventuali gare pubbliche dovrà cedere il posto ad un prestanome? Con lui si completa il quadro di famiglia: adesso sia Berardino, che Giacomo, che Nicola hanno almeno una condanna a testa per reati ambientali. Perchè ogni volta che si scrive Iula si legge nebbia?

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.