Le nostre tre ricognizioni estive tra Ferrandina e Pisticci: un fiume distrutto ben “oltre i confini” stabiliti da ministero, regione e comuni.

Pubblichiamo le ultime analisi relative al 2016, finanziate mediante la raccolta fondi “Analizziamo la Basilicata”, e svolte nei pressi dello scarico TRAF di Ferrandina ( terminale remoto di Tecnoparco): due campioni, uno d’acqua fluviale e l’altro di sedimento fluviale, prelevati ad un paio di centinaia di metri di distanza l’uno dall’altro, in una zona stupenda, almeno apparentemente, ossia le rive del Basento. La bellezza di questo posto la potete ammirare in questo nostro video, pubblicato mesi fa, dal titolo:”Tanto rumore per nulla?” In quei posti ci siamo tornati per prelevare sia i sedimenti di quelle chiazze oleose e multi-colore, che l’acqua in corrispondenza del TRAF di Pantanello. Alla luce di tutto il materiale raccolto vi proponiamo un secondo video, collage di alcuni momenti: grezzo e lungo ma che merita profonde riflessioni.

Le analisi: nei sedimenti oltre a tracce di idrocarburi pesanti 17,2 mg/kg ( limite 50 ), praticamente ci sono tutti i metalli pesanti ad eccezione di 4. Rilevati in aperta campagna: tallio a 0,5, stagno 0,3, piombo, nichel, cobalto, arsenico, cadmio, berillio, zinco, vanadio tutti ampiamente sotto i limiti di una legge usata per i suoli non per gli alvei fluviali, ove manca ancora una legge specifica ma in nostro soccorso ci sono le linee guida Ispra/UE per il giudizio sulla qualità dei sedimenti fluviali e secondo questi ultimi saremmo dinanzi ad un contesto ambientale degradato, con potenziali caratteristiche di tossicità per fauna e flora, considerando che le linee guida sono ancora in corso di discussione e neanche includono alcuni dei contaminanti da noi rilevati.

Invece allo scarico ferrandinese del Traf di Tecnoparco: abbiamo rilevato in quell’acqua biancastra, quasi argentea, visibile nel video: 1271 mcg/l di manganese, metallo neurotossico, rilevato ad oltre 25 volte la soglia di legge ( 152/06). In aggiunta nel campione rinvenute anche tracce non trascurabili di: alluminio, boro, ferro e nichel.

DSC00135 - luglio 2016
il terminale di Tecnoparco collassato nel fiume per l’erosione spondale – luglio 2016

Queste immagini dimostrano come le attività zootecniche vengano svolte in aree inquinate, e come il perimetro del SIN della Val Basento sia assolutamente da ridefinire non su basi politiche ma su basi ambientali, in un’area che probabilmente va da Tito a Metaponto. Invieremo tutto alle autorità competenti, Ministero dell’Ambiente incluso, al fine di contribuire a mappare i veri contorni di una bonifica che se arriverà non dovrà essere finta o monca ( per il ministero l’asta fluviale da bonificare è a Pisticci non a Ferrandina e queste immagini/analisi potrebbero imporre una ridefinizione degli obiettivi della bonifica ), e soprattutto non si possono continuare ad ignorare le interferenze con la catena alimentare, come la carne podolica, da noi ripresa in queste ed altre immagini, che gode anche di un marchio regionale di qualità, nonostante il consumatore non sappia a quali obblighi di controllo chimico sia sottoposta.

Giorgio Santoriello – Andrea Spartaco

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.