Il volto menzognero di Eni si vede negli eventi pubblici, come il caso dell’open day del 7 luglio su cui abbiamo scritto e del quale alleghiamo un video più dettagliato di quelli andati in onda: Walter Rizzi, manager ENI per la Val d’Agri, fa l’istrione della giornata ed in maniera teatrale va pubblicamente a salutare solo determinati ambientalisti, un atteggiamento anomalo ed eccessivamente teatrale con evidenti doppi fini. La delegazione composta da: Giovanna Bellizzi, Gian Paolo Farina, Eros Greco, Maristella Zaniboni e Giorgio Santoriello ha in segno di protesta non solo avanzato le uniche domande scomode della giornata ma coperto col nastro adesivo i loghi di Eni da tute, elmetti e maschere antigas. Un dettaglio quest’ultimo ripreso solo da Telenorba ma ignorato da tutta la stampa cartacea che invece riceve soldi per ospitare il logo ENI sulle proprie pagine.

Il 17 luglio, dieci giorni dopo la visita al COVA, durante una ricognizione a Viggiano nell’area cluster Monte Alpi 6-7-8 ove sono in corso lavori al pozzo Monte Alpi 3-D, personale ENI e guardie giurate hanno commesso di tutto pur di non farmi eseguire delle riprese da una strada pubblica. Fino al 2017 era possibile raggiungere l’ingresso del pozzo Monte Alpi 6 ma ad oggi la strada è chiusa al pubblico da circa 1 chilometro prima dell’ingresso all’area pozzo, ed anche l’incrocio su strada pubblica e ripreso nel video sotto, sembra ormai zona di proprietà ENI. La privatizzazione delle strade pubbliche sta diventando selvaggia tra nuove strade ufficialmente privatizzate ed azioni vessatorie volte a pseudo-privatizzare anche i tratti pubblici attigui a quelli privati. Dal min. 4.52 in poi nel video sotto allegato è palese come personale ENI su auto aziendali ENI ( Fiat Panda targata FW990 PK ) mi abbiano bloccato su strada, volontariamente, per oltre un minuto, nonostante le mie richieste: un atteggiamento intimidatorio insostenibile, imporre la volontà di ENI su strade pubbliche e limitare la libertà di circolazione arrivando ad usare il corpo per bloccare il mio transito in quanto reo di non aver dato le mie generalità ad ENI! ENI si è sostituita allo Stato, militarizzando vaste porzioni di territorio con la complicità delle autorità locali, ormai a “libro paga”.

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.