L’ultimo sisma dovrebbe far riflettere soprattutto i lucani, quelli petrolizzati e quelli non.

scuola amatriceDalle zone terremotate giungono notizie di sciacallaggio, ossia di ladri che approfittano del disastro per rubare, occorre punirli senza dubbio: ma quando lo sciacallo è il politico che fa promesse senza portafoglio, o è il dirigente pubblico che non controllato la corretta esecuzione o il collaudo dei lavori, o l’imprenditore che non ha rispettato il progetto risparmiando sui materiali, questi come dobbiamo chiamarli? Il terremoto in Abruzzo ha scatenato l’appetito anche di qualche politico locale che avremmo voluto definire “canide” parafrasando il codice penale ma in questo la Cassazione purtroppo è fortemente antropocentrica, quando in realtà dare dell’animale a tanti politici lucani sarebbe stato semmai un complimento immeritato, ma rivediamoli velocemente definendoli politici:

  • Marcello Pittella e l’assessore Franconi offrono posti letto ed elisoccorso mentre la sanità lucana è ferma al palo, tra punti nascita chiusi e 118 al collasso e senza i minimi standard di sicurezza per il personale, per non parlare dei danni sanitari derivanti da inquinamento. La Regione Basilicata offre l’aiuto per la terapia intensiva, del resto in Basilicata ci muoviamo solo per gli ammalati gravi, le altre forme di assistenza sanitaria non ci interessano, costano poco quindi bassi rimborsi;
  • il Sindaco Leone, da Policoro, sbaraglia la concorrenza: offre la dialisi e l’ospitalità ai parenti in una struttura che ancora non esiste, e bene ne hanno parlato giorni fa Jonicatv ed Ottavio Frammartino in un’inequivocabile video;
  • Acquedotto Lucano che dopo aver ben “chiarito e gestito” con pubblici incontri la contaminazione dell’acqua potabile a Metaponto quest’estate e quella a Ferrandina due anni fa, si propone nel fare ciò che non ha fatto a Metaponto quest’estate, ove il servizio era conferito a privati;
  • i Notriv addirittura si avventurano in editoriali sul terremoto, come se passato il referendum non ci fosse da chiedere nient’altro al governo in materia di trasparenza petrolifera per esempio;

tanti offrono aiuto, nessuno declina il problema in casa propria. E se quella medesima forza si fosse sprigionata nel texas italiano, la Basilicata, cosa sarebbe successo? Come reagirebbero le infrastrutture petrolifere, e non , come viadotti e dighe, ad un simile evento? La macchina dei soccorsi e la popolazione sono mai state addestrate sul campo in tal senso? A noi risulta di no, e nei prossimi giorni ce ne occuperemo mandando avanti l’inchiesta sull‘INGV.

conve vigg

Giriamo queste tre domande a chi nei prossimi giorni organizzerà in Basilicata incontri pubblici che un pò cozzano con quest’ondata di amore per il prossimo. Il 31 agosto a Viggiano i petrolieri ( Assoil school) organizzano un incontro in zona industriale ove medici/dirigenti del Crob di Rionero e l’oncologo negazionista della Terra dei Fuochi, Annamaria Colao (moglie dell’ex presidente Caldoro), parleranno di salute, immaginiamo già il taglio dell’evento nel quale almeno la Colao dovrebbe chiedere scusa per le sue teorie politiche sbugiardate proprio dallo studio dell’ISS.

Invece Libera, da sempre defilata sul problema petrolio ed ecomafie, organizza con Legambiente, analogamente defilata, delle giornate di formazione per stimolare l’imprenditoria sociale e solidale. Praticamente un incubo: tutti indaffarati sui problemi altrui mentre i medesimi problemi ci sono e potrebbero aggravarsi in futuro in casa propria, con organizzazioni di rango che fanno finta di indicare la luna quando invece ancora si rifiutano di parlare del dito. Libera e Legambiente praticamente assenti sulle grandi questioni, anzi la seconda spesso presente agli incontri organizzati da PD ed affini, Libera che vive dell’aurea di santità terrena ed eremitica ed alcuni Notriv, prima flirtano col PD ed ex-compagni, dopo passato il referendum finisce la festa ed addio ambientalismo. Perchè Libera non parla delle ecomafie presenti nella filiera petrolifera, o dell’inefficienza di magistratura e Stato dinanzi a ciò? Legambiente perchè non parla delle pessime AIA rilasciate o dei limiti di legge troppo alti in Italia?

Vuoi vedere che anche in Val d’Agri si aspetta il terremoto per sbloccare l’economia come avrebbe detto Vespa? E l’Eni siamo sicuri farà la sua parte, un pò come Total, offrendo contributi per la ricostruzione post-sisma?

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.

Un pensiero su “Chi sono i veri sciacalli del terremoto? E se fosse accaduto in Val d’Agri?”

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