L’ENEA nel 2008 trovò bioaccumulo da mercurio nella flora selvatica della Val Basento, e nessuno analizza miele e persone.

Articolo di: Giorgio Santoriello – Gian Paolo Farina – Andrea Spartaco

La ricerca venne svolta da tre ricercatori nell’area di Macchia di Ferrandina, Val Basento, dove nei decenni passati il mercurio si gettava tal quale nel Basento o a ridosso dello stesso. I tre ricercatori su base annuale, con ripetuti campionamenti nell’arco stagionale, ricercarono mercurio nelle fioriture spontanee, per capire se dal suolo le piante avessero assorbito al loro interno il pericoloso metallo.

Nonostante le approfondite analisi svolte mediante spettroscopia atomica, i referti di laboratorio non sono allegati, ma a p.3 è riportato che, tra le varie specie analizzate ( cicoria, ortiche, calendula, cardi, fiori di campo, etc. ) il mercurio arrivava in alcuni campioni ad oltre 200 mcg/kg confermando il passaggio del metallo dal suolo al tessuto vegetale, anzi ai pistilli, quindi a disposizione delle malcapitate api di turno.

Lo studio in nostro possesso è di sole 4 pagine, sembra un abstract più che uno studio completo, e per questo motivo abbiamo contattato l’autore principale, un dipendente ENEA, Salvatore Arpaia, il quale ad oggi non ci ha risposto.

L’area interessata dallo studio è quella a ridosso della ex-Liquichimica/Mythen di Ferrandina, e ad oggi non ci risulta che nell’area venga fatta rispettare alcuna ordinanza di divieto di coltivazione o allevamento. Abbiamo segnalato la questione alle autorità preposte chiedendo altresì di capire se in questo ultimo decennio la presenza di mercurio nel miele locale sia stata ricercata.

Il mercurio è dopo le radiazioni, il peggior contaminante esistente in natura, proprio per le sue caratteristiche di insolubilità, di accumulo, trascinamento e persistenza, nonché per le sue numerose proprietà chimiche, incluse le sole esalazioni che possono persistere nell’ambiente per oltre un anno, nonché per le sue interazioni con gli enzimi umani. Per questo motivo abbiamo chiesto all’ASM di monitorare nelle persone residenti/impiegate nell’area la presenza di mercurio e derivati, nonché nella catena alimentare.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.