I valori di cloro nell’acqua potabile sono terra di nessuno, e sul bario invece nessuno si pronuncia su origine e tossicità.
Nel maggio 2016 abbiamo commissionato analisi chimiche su un campione d’acqua di rubinetto proveniente da Matera, in quanto un privato cittadino ha richiesto consigli su analisi più approfondite di quelle svolte da Acquedotto Lucano (AQL).
L’esito giuntoci a settembre, non ha destato in noi particolari preoccupazioni ma qualche dato merita comunque approfondimenti. Premesso che il gestore pubblico è responsabile della potabilità della risorsa idrica nell’ambito della rete pubblica e che quindi problemi afferenti al privato sono potenzialmente afferibili “al privato”, come le contaminazioni riconducibili a scadente qualità di rubinetteria o tubature private: le nostre analisi, che trovate allegate sotto, le abbiamo comunque girate ad Arpab ed AQL per le dovute osservazioni.

L’acqua prelevata in zona Spine Bianche, ha mostrato tracce non trascurabili di: arsenico ( 3,7 mcg/l), l’onnipresente bario a 21,6 mcg/l, ferro ( oltre 59 mcg/l) e zinco 6,8. Il campione pur essendo pienamente conforme ai limiti di legge, presenta due metalli, il bario e lo zinco, che stando al dlgs 31/2001 non sono previsti all’interno dell’acqua, quindi non normati. L’esosità delle analisi ci ha impedito di trovare tutta la tabella degli elementi previsti per legge, tuttavia abbiamo ricercato un raffronto con le analisi di AQL, queste ultime molto più complete delle nostre ma prive di: data, firme, accreditamenti ed indicazione dei laboratori autori delle analisi, praticamente carta straccia, anzi “web – straccia” aggiornate al 2014, tra l’altro col solito e pericoloso metodo della media ponderata, ossia un’unica analisi a sintesi di un intero anno o di un intero mese. Non solo le analisi sono anonime in tutto, e quindi comunicate fuori dai termini di legge, ma pare che le microcistine non siano state ricercate. Degni di nota nelle vecchie analisi del 2014 di AQL, i trialometani, cancerogeni, ed il tasso di alluminio. Mentre, i tenori dei tre metalli da noi evidenziati risultano assai più bassi nelle analsi di AQL. Scorrendo diverse annualità sul sito di AQL, alla voce “etichetta trasparente” notiamo che i tassi di cloro sono stranamente sempre sotto la soglia di legge, noi invece nell’unica analisi svolta a Policoro nel gennaio 2015, abbiamo rilevato il contrario.
Prima che partisse la raccolta fondi e l’attività di questo blog, analizzammo un campione di acqua di rubinetto preveniente da un’abitazione di via Resia, a Policoro, ove il proprietario lamentava odori e colori strani nell’acqua del rubinetto. All’epoca ricercammo solo il cloro, perchè la bianca opalescenza dell’acqua ci indusse a ricercarlo e difatti il risultato del laboratorio fu di 0,25, quindi oltre la soglia di legge di 0,2. Questa analisi l’avevamo quasi dimenticata ma oggi torna attuale e visti i risultati del campione di Matera e le continue omissioni del sito di Aql, a questo punto inoltreremo alla Regione la richiesta di attuare una mappatura e dei piani di contenimento che indichino chiaramente gli abusi nell’uso di disinfettanti nelle acque potabili e che si monitori il tasso di cloro nelle stesse, cloro che può avere un’acuta tossicità e gravi ricadute sanitarie in caso di abusi o di utilizzi massivi e rapidi.

Il sito di AQL è fermo al 2014 e la loro etichetta trasparente si riferisce più alle acque minerali che a quelle potabili. Non potendo avere un raffronto immediato dalle istituzioni, abbiamo rivolto ad Arpab ed AQL le nostre domande: ossia quale pericolosità sanitaria possano aver nel tempo esposizioni a: bario, cloro, zinco,arsenico,alluminio, ferro e trialometani in queste quantità anche se al di sotto della soglia di legge; la loro origine ed il loro andamento stagionale, nonchè il loro eventuale effetto sinergico e di accumulo nel consumatore finale e quali siano i reali usi per quantità e modalità per il cloro e derivati. In più abbiamo chiesto in quante occasioni le autorità pubbliche effettuino la ricerca di tutti le sostanze previste per legge e come sia giustificabile la contaminazione da cloro da noi riscontrata a Policoro.