Dopo l’evento di Scanzano Ionico risalente al giugno 2017  al quale dedicammo un articolo nel quale senza mezze misure comunicammo la nostra insoddisfazione per lo stato delle coste della Basilicata, siamo riusciti per interposta persona ad avere un contatto con il responsabile dei Carabinieri della Regione. Dobbiamo riconoscere che, nonostante il nostro duro attacco, l’alto Ufficiale ci ha ricevuto con enorme gentilezza ed affabilità e soprattutto con grande disponibilità al dialogo con l’obiettivo unico di perseguire il bene della nostra terra, che lo stesso ha riconosciuto come bene primario.

Carabinieri: cerimonia del cambio del comandante ‘Legione Basilicata’ fonte ANSA

Nella circostanza ci è stato spiegato il percorso che ha portato dalla precedente delibera sulla balneabilità della costa del  2015, in cui era previsto che le coste erano balneabili al 100 per 100, con relativa impossibilità delle Forze dell’ordine ad effettuare i controlli di competenza sulla balneazione, fino alla delibera del 2016 ( sotto allegata l’ultima del 2018 ), in cui è stato  avviato un esame volto a studiare gli sbocchi a mare di fiumi e canali nonché dei porti. Tale esame ha previsto l’apposizione di divieti di balneazione ai lati dei predetti sbocchi e porti, inizialmente secondo un modello teorico, ed un monitoraggio su tali punti dei valori previsti dalla legge, al fine di garantire la balneazione sicura al di fuori di tali limiti. L’idea è quella di valutare eventuali anomalie e di risalire poi lungo i corsi d’acqua eventualmente problematici e in successione fino ai grandi invasi, per individuare, con ulteriori  esami,  i luoghi di immissione di sostanze inquinanti, come da impegno intrapreso proprio dall’Arma territoriale.

Questo permetterebbe alle autorità preposte di emettere immediatamente divieti di balneazione in caso di allarmi ed agli operatori di intervenire in maniera mirata su obiettivi ben individuati. Come abbiamo detto nel precedente articolo, in modo anche aggressivo perché stufi del persistente immobilismo del passato remoto e recente, per noi il tutto ancora non basta. Pur prendendo atto di un primo tentativo di affrontare il problema, oltre ai monitoraggi di colibatteri ed enterococchi, previsti per legge, infatti, abbiamo spiegato al Generale Di Palma, che i controlli andrebbero estesi a molte altre sostanze la cui pericolosità ambientale e sanitaria potrebbe essere molto più pericolosa dei batteri fecali,o ad oggi, ancora di ignota tossicità, e la vicenda del sequestro dello scarico marino dell’Itrec ne è la più recente conferma.

L’alto Ufficiale, nel ringraziare per i contributi forniti dalla nostra associazione, si è impegnato a segnalare tali fenomeni nelle dovute sedi  al fine di reprimere eventuali violazioni e soprattutto per prevenire problemi per la prossima stagione estiva per la quale proporrà agli organi competenti un attento monitoraggio dei problemi segnalati ( scarichi delle idrovore e cattiva depurazione ). Nel senso l’Arma oggi può fare molto, Essa infatti aggiunge al controllo capillare delle Stazioni, il contributo specifico dei Carabinieri Forestali e del Nucleo Operativo Ecologico.

In conclusione si è avviato un dialogo che siamo fiduciosi porterà ad una partecipazione sinergica e soprattutto a vedere le associazioni ambientaliste non solo in posizione di violenta contrapposizione, come il sistema convenientemente etichetta, ma soprattutto di collaborazione per preservare il territorio da fenomeni sia di inquinamento ma anche di disattenzione e cattivi costumi che in passato lo hanno interessato e di cui ancora oggi paghiamo le conseguenze.

Per rimanere nell’ambito dello scopo di mirare gli interventi abbiamo suggerito già da tempo di monitorare la presenza di cromo esavalente e di trielina immessi nel lido di Rotondella, oppure chiarire il reale circuito della rete fognaria pisticcese, un monitoraggio più stringente sugli impatti dei depuratori non funzionanti o delle idrovore del consorzio di bonifica, senza dimenticare lo studio dei sedimenti alla foce dei corsi d’acqua lucani, naturali ed artificiali.

Siamo fiduciosi che questa collaborazione abbia già conseguito risultati concreti sul territorio, e che questo trend continuerà nel rispetto delle prerogative di ognuno.