In uno Stato di Diritto, anche un condannato per disastro ambientale può denunciare per diffamazione un cittadino reo di aver ripreso l’inopportunità di una delibera dell’Arpab. La vicenda parte nel 2014 ed ha comportato pare almeno un anno di indagini, un anno per un articolo ed una delibera di 4 pagine.

Ovviamente polizza assicurativa a parte per la tutela giudiziaria da noi sempre rinnovata vista l’aria che tira, l’ordinamento giudiziario attuale non ci dà neanche la certezza di poterci rivalere economicamente sull’intimidazione ricevuta, o lite temeraria che vogliamo chiamarla e quindi le spese legali sono nostro onere.

Giovanni Pellini ha dimostrato oltre che di essere un inquinatore seriale, ed un avvelenatore di Acerra, anche di essere incapace di intendere la lingua italiana ( semianalfabetismo funzionale presunto – ndr ) , infatti ha visto una diffamazione ove c’era solo cronaca.

Sarebbe bello per noi di Cova Contro avere la possibilità di confrontarci in pubblico con il signor Pellini e magari con l’ex direttore dell’Arpab suo conterraneo, per capire come mai in provincia di Caserta qualcuno si sia sentito leso da un semplice articolo di cronaca scritto in provincia di Matera, su un lavoro tra l’altro di basso importo. Abbiamo vinto, anche questa volta, e questa causa è per noi l’ennesima medaglia, perchè il vero attivismo è quello dove si rischia tutto, senza calcoli e timori. Ormai ogni minaccia rivoltaci è una conferma della bontà del nostro lavoro, ogni denuncia un premio, ogni rinvio a giudizio una medaglia, avanti il prossimo dunque perchè Cova Contro è destinata a segnare il passo.

 

Un pensiero su “Condannato per disastro ambientale ci querela per diffamazione: il pm ci rinvia a giudizio e dopo veniamo prosciolti”

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