Pochi giorni fa è andata in onda una mirabile intervista del TGR Basilicata al neo presidente di Confindustria Basilicata, Francesco “fu” Michele Somma. E sì perchè il ruolo di guida degli “pseudoindustriosi” lucani è dinastico, passa dal fratello maggiore al minore, senza contare anche la presidenza Somma alla Camera di Commercio.

Francesco Somma merita l’incarico perchè ha il cognome giusto, un piede in politica avendo contribuito all’attecchimento di Forza Italia in Basilicata, lavora in ambito petrolifero con la Impes…un’azienda così laboriosa da continuare il lavoro anche mentre il Covid 19 bloccava il paese, come testimoniato dalle foto dei No Tap pugliesi che hanno fotografato dipendenti Impes in giro per i supermercati salentini durante la fase 1.
Al di là della nota storia della famiglia Somma, dei legami con politica, banche, consorzi privati e business energetico-ambientali, petrolio e rifiuti su tutti, è stata “divertente” l’intervista del giornalista RAI, Francesco Albanese, che parte alla grande toccando il tema dei paradisi fiscali e del dumping fiscale cita FCA e Ferrero tra le grandi aziende attive anche in Basilicata ma dimentica ENI…guarda caso! Una coincidenza? Chissà, ma la Impes del neopresidente “Somma Due” lavora proprio nell’indotto petrolifero!
Spudoratamente esplicita la risposta di Somma Due che non risponde sui paradisi fiscali, dice solo che queste aziende fanno lavorare gli italiani e che non bisogna essere “draconiani”, forse per Somma Due l’equità fiscale e la lotta all’elusione fiscale significa essere severi? Un lassismo, una superficialità ed una carenza di cultura civica spaventosa quanto esplicita.
Servizio TGR Basilicata, aprile 2020. Il giornalista dimentica di citate tra le aziende che fanno dumping fiscale anche ENI ed il neo presidente di confindustria Basilicata, Francesco Somma condivide il meccanismo del dumpingPosted by COVA Contro on Sunday, May 3, 2020
Il 21 aprile andava in onda un’altra chicca di “servizietto pubblico”, il servizio di David Marceddu. Sembrava un video fatto da Nomisma Energia, società di lobbismo energetico: tesi monodirezionale della Rai lucana tutta incentrata sulla diminuzione delle estrazioni ed il calo delle royalties. Solo problemi di bilancio all’orizzonte, soldi al centro del mondo e neanche un accenno involontario al miglioramento delle qualità dell’aria, alla diminuzione del rumore, ai costi sociali e sanitari delle estrazioni: per la RAI come per la Regione Basilicata ci sono solo i soldi al centro del dibattito. Per di più il giornalista evita anche di riflettere su come questi problemi contabili si possano arginare, nessun accenno alle royalties usate per la spesa corrente, al loro spreco clientelare. Esse potrebbero essere invece vincolate alla sola spesa capitale in modo tale da togliere il ricatto estrattivo anche dai bilanci comunali. Figuriamoci dare spazio a chi propone tesi etiche sui soldi del petrolio sporchi di sangue e quindi una revisione totale del sistema tangentizio di Stato rappresentato proprio dal meccanismo delle royalties.
La Rai Basilicata tifa per il petrolioservizio andato in onda durante il TGR Basilicata delle 14, in data 21 aprile 2020. Zero contraddittorio, zero domande scomode, zero pensiero critico un unico messaggio: crolla il valore del petrolio, diminuisce pure l'estrazione e le prossime royalties saranno così basse che Regione e Comuni rischieranno il predissesto finanziario? Un "servizietto" pesantemente pro petrolio, zero contraddittorio, zero pluralismo, spazio solo ai danni economici dal mancato apporto futuro delle royalties. Nel conteggio non compaiono i costi sociali, ambientali, sanitari etc etc e soprattutto nessun ragionamento sulla mancata divisione tra spesa capitale e spesa corrente. W la rai
Posted by COVA Contro on Monday, April 27, 2020
Vergognoso l’andazzo della Rai lucana, completamente asservita da anni al potere politico ed economico locale e non, zero pluralismo, zero contraddittorio, zero approfondimento. Farebbero bene a restare a casa, tutti questi soldi sperperati dalla Rai Basilicata sarebbero ben investiti se lasciassero ad altri l’onere del servizio pubblico.
Analogo l’atteggiamento di altri portali locali: su Talenti Lucani solo complimenti a Somma e famiglia senza mai citare la parola petrolio; idem sul portale di Confindustria con un “articolo” scritto da una ex firma del Quotidiano della Basilicata; idem su Radio Laser ove possiamo leggere tra i delegati di “Somma Due” con delega all’ambiente, Francesco D’Alema del Gruppo Castellano. Quest’ultimo collega, sempre nel Gruppo Castellano, del fratello del sostituto procuratore di Matera, Arcangelo Colella fratello del magistrato Salvatore Colella. Lo stesso D’Alema che anni fa nell’Unibas, paragonava l’impatto di un pannello fotovoltaico a quello del COVA di Viggiano. Sono questi gli “industrioti” lucani, autentico e degno riflesso di una colonia che si guarda allo specchio.
