Sempre nella medesima abitazione di via Resia un privato cittadino a sue spese ha ripetuto l’analisi già svolta nel gennaio 2015 ed il parametro del cloro libero è sempre oltre soglia di legge ( valore rilevato 0,24 mg/l, limite 0,2). Rinnoviamo con la presente i nostro precedenti appelli già inviati a Comune ed Acquedotto Lucano, nonchè Arpab ed ASM, al fine di varare dei piani di clorazione volti a non sopperire al degrado della rete idrica, imbottendo l’acqua di agenti sanificanti che in quantità eccessiva o reiterata nel tempo possono causare danni seri alla salute pubblica perchè per tali valori dovrebbe essere sospesa o cautelata per legge la fornitura di acqua o per lo meno sconsigliato pubblicamente l’uso della stessa per diretta ingestione per: donne in gravidanza, bambini, e neonati.

Abbiamo tanti enti che dovrebbero tutelare la risorsa idrica lucana ma nessun ente che concretamente tutela la salute del consumatore, infatti sul sito di Acquedotto lucano l’etichetta trasparente dell’acqua non presenta mai sforamenti da cloro.
Le aziende sanitarie ed Aql ci possono dire quali sono le conseguenze per l’uso quotidiano di un’acqua così carica di cloro? Siccome il campionatore ha accusato cattivo odore dalla stessa, i vapori di tale acqua sono rischiosi per inalazioni o contatto cutaneo? Perchè non si monitorano i sottoprodotti generati da questo eccesso di cloro visto che alcuni sono cancerogeni certi? Occorrerebbe con urgenza ricercare i sottoprodotti più pericolosi della disinfezione.
Tabella 1: sottoprodotti della disinfezione da vari disinfettanti – fonte Lenntech
Disinfettante | Sottoprodotti di disinfezione Organoalogenici | Sottoprodotti di disinfezione inorganici | Sottoprodotti di disinfezione non-alogenici |
Cloro (Cl2)/ acido ipocloroso (HOCl) | trialometani, acidi acetici alogenici, aloacetonitrili, cloro idrato, cloropicrina, clorofenoli, N-clorammine, alofuranoni, bromoidrine | clorati (soprattutto per applicazione di ipoclorito) | aldeidi, acidi alcanici, benzene, acidi carbossilici |