Ennesimo buco nell’acqua per chi vuole metterci a tacere. Siamo stati assolti nel processo di diffamazione scaturito da questo articolo: https://covacontro.org/la-beneficienza-degli-inquinatori-gruppo-iula-eni-total-qatar-cementificio-di-barile-etc-etc/ perchè il fatto non costituisce reato
immaginate che diamo così fastidio ai potenti di questa terra che il medesimo querelante nel 2021 ha perfino chiesto il sequestro preventivo del nostro sito web, ovviamente non concesso dal tribunale.
Quando sarà possibile, visto che abbiamo ben altre emergenze da gestire, pubblicheremo i verbali dell’udienza nella quale il legale rappresentante di Cova Contro ha enucleato dati non ancora pubblici sulla storia del querelante, mole di informazioni tali non solo da aver sbugiardato la sterile deposizione di Iula Berardino che non ricordava nè di essere stato condannato, nè di conoscere il querelato, affermando che la querela scaturiva dal fatto che: “…tutto il paese (Salandra-ndr) ne aveva parlato” dimostrando contestualmente di essere stato mal consigliato dal punto di vista legale perchè portandoci a processo “Don Berardino”, come viene soprannominato in paese, ci ha dato l’opportunità di dire più e meglio anche riguardo a dati ed ipotesi di ricerca non ancora pubblicati. Infatti il giudice finita la nostra deposizione ha trasmesso in Procura quanto da noi proferito sotto giuramento, ed il PM questo volta ha chiesto per primo l’assoluzione. Vigileremo anche sugli sviluppi della Procura, che prima o poi si spera scopra il mondo dei reati ambientali.
Solo per questo processo 1700 euro di soldi pubblici sono stati gestiti dal Tribunale di Matera per appurare mediante perizia informatica che il nostro articolo non aveva subito modifiche…perizia mai richiesta in decine di processi, e francamente superflua visto che noi non ritrattiamo quanto scritto, e che i fatti ed i pareri pubblicati erano veri e contingenti. Purtroppo mai è stata richiesta ad oggi una perizia di un chimico in tutti i casi di inquinamento denunciati, per i quali il processo da danno ambientale e responsabilità penale dell’inquinatore è stato distratto in diffamazione. Ma se diffamazione non c’è allora vuol dire che i problemi ambientali denunciati sono per forza veri…e per quelli chi viene condannato? Ovviamente ognuno si paga le sue spese legali, e quindi per dire la verità noi dobbiamo pagare visto che in Italia chi usa la giustizia in maniera infondata od intimidatoria non è soggetto a sanzioni. Ringraziamo il silenzio complice dei giornalisti locali e dei rispettivi sindacati che conoscono la libertà di stampa solo quando nuoce alle loro tasche.