Siamo arrivati al punto di rottura: l’Arpab è una camera di compensazione politica ove Regione e cittadini si scontrano a danno di un ente che invece dovrebbe lavorare tecnicamente in maniera solitaria e serena col controllo dei cittadini e non del PD. In Arpab ci sono raccomandati ma anche bravissimi tecnici, ci sono arrivisti ma anche persone dedite al dovere ed all’ambiente, vi sono “compari” della politica e persone terze ed indefesse, vi sono nominati e mobbizzati, vi sono “persone che scaricano i film dai computer dell’ufficio in orario di lavoro” come disse l’ex direttore Vita, e persone serie e dignitose che sapendo fare il loro lavoro vengono a volte messi nelle condizioni di non farlo al meglio.

Ma adesso tutto ciò non basta più ed il vaso è colmo da anni, adesso in Arpab o le persone libere, competenti e sognatrici prendono una scelta, lanciando un segnale chiaro, oppure si farà di tutta l’erba un fascio.

Basta con le ipocrisie e le mezze misure, chi in Arpab sa ed ha subito, chi ha un progetto, chi non vuole vergognarsi di lavorare in un ente che dovrebbe invece essere il nostro fiore all’occhiello, si comporti per un giorno almeno da cittadino, da madre o da nonno e compia uno scatto di dignità, noi saremo al loro, al vostro fianco, perchè tutti noi vogliamo un’arpa vera, libera di lavorare con tecnici capaci e “non ammanicati” che dicano ai cittadini la verità seguendo lo stato dell’arte “ambientale” e non le correnti politiche. Siamo stufi di entrare in uffici ove la malagestio regionale si respira puntualmente, stufi di sostituirci a voi nelle testa di migliaia di lucani, noi con tutte le altre associazioni e cittadini dovremmo solo essere un “audit” esterno, vederci annualmente ad un tavolo e discutere del lavoro svolto, niente di più. Basta direttori non lucani, privi di competenze ambientali, paggi della politica, basta con gli indagati o i dirigenti in conflitto d’interessi, basta con la trasparenza forzosa, basta con il muro contro muro, l’Arpab non è proprietà nè del PD nè dei suoi dipendenti, è proprietà dei lucani, in particolar modo dei lucani delle prossime generazioni a cui dobbiamo dar conto  e priorità. Se la politica vuole ancora usarvi come scudo “tecnico”, voi dipendenti sul piano umano siete chiamati ad una presa di posizione.

Sciopero, agitazione, manifestazione scegliete voi ma blocchiamo con un messaggio forte ed inequivocabile questo corto-circuito, tanto blocco o lavoro ordinario cosa cambia se avete ampiamente violato decine di volte la legge ed il buonsenso perchè vi hanno lasciato senza bilancio, o senza fondi, o senza personale, o senza manutenzione e strumentazione, e quindi cosa cambierebbe tra il sacrificio non riconosciuto e qualche giornata di libertà? Vi stanno spremendo come limoni per un masterplan che è la grande ammissione di colpa di una Regione che vi reputa un carrozzone amministrativo, la stessa cosa che pensano molti italiani. Basta con le lapidazioni radiocomandate, con la politica che vi manda avanti a prendere lo sterco ad essa indirizzato. La scelta è vostra, come sempre, come ogni giorno, sono 19 anni che esiste l’Arpab e nel 2017 chiediamo come lucani ancora le stesse cose di un decennio fa, cose che altri lucani già chiesero, ancora nel 2017 dobbiamo chiedere la pubblicazione di centinaia di dati che voi per legge dovevate pubblicare anni, mesi fa, ogni semestre si accumulano dati ed analisi accessibili solo ai pochi virtuosi che ancora credono nell’accesso agli atti. Decidete da che parte stare perchè la Regione Basilicata le sue scelte le ha fatte da tempo. L’Arpab è un ente strumentale della Regione non uno strumento del PD e la gente vuole prova di questo. Il masterplan è nato vecchio, pieno ancora di gravi lacune tecniche e strumentali nonchè politiche, e se tutto andrà bene verrà attuato quando sarà ancora più obsoleto, tra tre anni, ed i lucani nel frattempo cosa devono fare? Credere nella sorte o nella benevolenza degli inquinatori? Combattere contro altri lucani perchè chi comanda l’Arpab ha deciso che i controllati devono essere i veri controllori? Dignità al primo posto, perchè la vera soglia di legge che abbiamo oltrepassato è quella della decenza, altro che inquinamento, il problema è tutto morale e voi dipendenti di Arpab potreste essere la chiave di volta di questa vicenda.

F.to Associazione Cova Contro

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.