Come recentemente riportato da Peacelink, anche la nostra associazione ha inviato al Presidente della Regione Basilicata e all’Assessore alla Salute la proposta di istituzione di una bio-banca lucana sul modello di quella già attiva presso l‘ASL di Padova, ove i tessuti dei malati oncologici diventano un archivio di indagine per raccogliere le “prove viventi” degli impatti ambientali sui tessuti umani, al fine di accertare gli effetti sanitari ed i nessi con l’inquinamento ambientale.

Abbiamo inviato anche al Ministero dell’Ambiente e al NOE una segnalazione per richiedere indagini sui diffusi ed anomali fenomeni di affioramento/colorazione di acque superificiali, o di falda, o di sorgente/polle censite ad oggi in Basilicata. Per quelle analizzate dall’Associazione Cova Contro mediante la raccolta fondi “Analizziamo la Basilicata” possiamo affermare con assoluta certezza che la contaminazione riscontrata a San Mauro Forte, Ferrandina-Salandra e Marconia non sia ascrivibile a cause unicamente naturali. Fenomeni simili riscontrati anche a Policoro e diga di Senise ma con contaminazioni per un solo parametro e tracce consistenti per pochi altri ( le foto allegate sono solo una minima parte del tutto ).
Mentre aspettiamo risposte, importante è continuare a monitorare e denunciare e se possibile analizzare.




