Il 16 gennaio durante l’ultima conferenza di servizi sull’inquinamento presente in Trisaia, sono state dette e ipotizzate cose gravissime.
A pag. 4 di 12 ( verbale sotto allegato ) secondo una nota Arpab del 9 gennaio c.a., 5 pozzi di emungimento di falda positivi al cromo esavalente ed alla trielina sarebbero convogliati nelle vasche di raccolta degli effluenti radioattivi e quindi scaricati a mare mezzo condotta. Quindi, il sistema di scarico autorizzato per gli effluenti radioattivi sarebbe utilizzato per lo smaltimento in mare anche delle acque di falda contaminate da sostanze cancerogene?

L’impianto Magnox, viene verbalizzato, verrà rimosso solo dopo il parere di Ispra che dovrà comunque con Arpab approntare un piano di sorveglianza radiologica ( la radioattività ufficialmente non c’è nei pressi del Magnox ma la dovranno comunque analizzare nell’area di pertinenza/ scavo – ndr ), intanto devono ancora essere installati gli ulteriori piezometri a valle della SS106, ed in aggiunta, dal verbale si evince che la condotta di scarico a mare lungo il suo tragitto in terraferma ( attraversando prevalentemente terreni agricoli – ndr ) non ha una rete di piezometri di monitoraggio delle falde.

Anzi sul progetto Sogin di rimozione del Magnox, Arpab ha osservato che in merito non si evincerebbe nè la conformazione degli scavi, nè come dovrebbero essere analizzati i terreni sia di scavo sia nelle pareti del medesimo, anzi ancora è ignota per Arpab la reale conformazione del Magnox e la rete di tubazioni ad esso collegate. La barriera idraulica è ancora lontana dalla sua realizzazione ed Arpab ammette di non essere neanche a conoscenza del tracciato della condotta di scarico a mare, prescrivendo che d’ora in avanti i piezometri Sogin usati per il solo monitoraggio radiologico vengano usati anche per quello chimico ( quest’ultimo quindi mai svolto?!-ndr). Intanto dai dati pubblicati si evince che il cromo esavalente è stato rilevato oltre soglia sotto un’altra azienda agricola locale.
Gli interrogativi aumentano, la gravità degli stessi anche, speriamo vivamente che la Procura di Matera stia lavorando e bene, ma non possiamo fare a meno di ricordare che da anni noi di Cova Contro chiedevamo dentro e fuori dai tavoli della trasparenza maggiori controlli sulle falde ed oggi il risultato è questo: i contaminanti ci sono, lo sanno tutti, ma ancora non vengono ricercati nei modi giusti e quando si fanno, le autorità vengono smentite, infatti il Sindaco di Rotondella pochi mesi fa tranquillizzava tutti sulla bontà dei pozzi delle aziende agricole ed invece ad oggi sono già almeno due le aziende positive alle analisi. Perchè l’Arpab ricerca ancora poche sostanze rispetto a quelle previste per legge? Perchè ancora non vi è nulla di pubblico su alimenti e suoli e agricoli?
Firmato da G. Santoriello e Gian Paolo Farina
