Oggi l’ennesima segnalazione di fumo nero e fiamme alte dalla torcia di termodistruzione di Tempa Rossa.
Arpab senza pubblicare alcun dato in allegato ha rassicurato tutti mezzo stampa sull’evento del 4 novembre, ma noi non crediamo a chi fa politica usando l’agenzia. Con il neodirettore Tisci tanti comunicati, vignette amichevoli da parte di alcuni giornali, post di stima ma di dati analitici e referti tecnici nemmeno l’ombra. Zero trasparenza e zero partecipazione per ora, Arpab è sempre la stessa incluso il sito web asfittico e scarno di informazioni tecniche. Purtroppo ancora nessun riscontro neanche dagli altri attori istituzionali dell’area.

Un mese fa un sindaco di Tempa Rossa, che rifiuta le nostre proposte d’azione, c’ha detto, senza avere analisi in mano, che l’evento del 4 novembre era “vapore” e che noi ambientalisti non dobbiamo gonfiare i problemi…segno che i dipendenti Total dell’area rassicurano i sindaci con dati di parte, ben prima che arrivi il tardivo riscontro di Arpab, a dimostrazione dello scollamento sociale in atto.
Su Tempa Rossa manca tutto:
1 – una vera rete di controllo della qualità dell’aria, ben collocata, moderna, aperta e che misuri anche le deposizioni atmosferiche alla luce anche dell’enorme effetto diluizione della zona, incluso un sistema SME di controllo ai camini di proprietà ed esclusivo accesso pubblico;
2 – un sistema di videosorveglianza ottico e non, h24, che in tempo reale comunichi ai cittadini le immagini;
3 – un sistema digitale modello scatola nera, che raccolga tutti i dati ambientali e li divulghi chiaramente, non come i terminali del CMA di Arpab;
4 – monitoraggio sismico e del terreno a 360 gradi;
5 – ricostruzione idrogeologica dell’area per mappare le falde contaminate, le vie di comunicazione e le sorgenti contaminanti;
6 – l’elenco delle sostanze chimiche usate e stoccate nell’area;
7 – studio sul bioaccumulo e sorveglienza sanitaria ambientale sul modello VIS del Prof. Bianchi;
8 – impiego di nuove BAT che azzeri il ricorso al gas flaring;
9 – tavolo pubblico periodico sull’area Tempa Rossa ove cittadini ed associazioni possano interloquire con Total, Unmig, Arpab, ASP, Regione,Ispra ed enti strumentali;
10 – partecipazione delle associazioni alle conferenze di servizi ove si decino bonifiche ed autorizzazioni;
11 – censimento delle aree di discarica dei rifiuti petroliferi;
12 – condivisione sui progetti ingegneristici di centro oli e pozzi, inclusa la planimetria degli oleodotti.

Questo, ed altro, nessuno, neanche marginalmente lo ha chiesto in chiaro. Vergognoso che nel 2020 siano i cittadini con i loro cellulari a riprendere le anomalie dell’impianto a fronte del volume di affari di questione. Abbiamo proposto da lustri al Comune di Corleto di attrezzarsi in tal senso, col cambio dell’amministrazione speriamo arrivi un riscontro concreto perchè le omissioni della Regione rischiano di dar luogo a nuovi impatti ed il nuovo corso di Arpab sarà solo fumo negli occhi, gli inquinatori continueranno indisturbati e soprattutto si sorvolerà sulle responsabilità passate ma speriamo di sbagliarci almeno in questo.

Dispiace che quei pochi cittadini attivi sul posto ricevano un pessimo trattamento perfino dai loro sindaci, è il caso del materiale promozionale inviato dal Comitato Civico per Gorgoglione su Tempa Rossa e rifiutato dal Comune di Guardia Perticara. E’ ingiustificabile questo atteggiamento da parte di chi dice di lottare contro la Semataf ma sembrare favorevole a Tempa Rossa, soprattutto alla luce di quello che il Comitato ha fatto per misurare la qualità dell’aria prima del bluff della baseline.
