Nei primi giorni di giugno, durante i prelievi per la ricerca dei trialometani nell’acqua potabile del Metapontino abbiamo deciso di mettere alla prova un sito pluri –  “bandiera blu”, celebre per la sua decantata eco-compatibilità, partendo dal suo depuratore. Pochi forse sanno che Marinagri è provvista di un depuratore proprio, pare situato amministrativamente, nel territorio di Scanzano Jonico ma in destra dell’Agri, a circa 300 metri dall’attuale linea di costa.

Abbiamo svolto più sopralluoghi al depuratore, e non solo lì, ed abbiamo sempre notato che anche il punto di scarico del medesimo emanava sempre forti olezzi, acqua opalescente e schiumosa. Dai video e dalle foto allegate si vede come lo scarico in realtà confluisca in un’area paludosa, e non avendo nè l’Arpab, nè il Comune, nè Marinagri mai pubblicato alcun dato ( analisi ) ambientale sul sito, nonostante le prescrizioni ambientali di legge siano diverse per Marinagri, ci risulta difficile capire se effettivamente si tratti di scarico in acqua o al suolo, dato importante perchè regolati da regimi legislativi differenti.

Le analisi ci dicono che: la conducibilità è elevata, ben oltre 11mila microsiemens/cm, cloruri a 4368 mg/l su un limite di 1200, ed il saggio di tossicità rilevato a 47 su un limite di 50. Purtroppo non abbiamo raffronto con i dati di altri, fino ad oggi le nostre analisi sono le uniche pubbliche relative alle acque depurate di Marinagri, nonchè le uniche campionate sicuramente a sorpresa. Com’è possibile che in un acqua depurata ci sia una salinità ed un’abbondanza di sostanze disciolte così elevata? C’è per caso un’immissione di acqua marina nel ciclo di depurazione? Se si per quale motivo ? Tale immissione aumenterebbe la diluizione di alcuni inquinanti? Qual è l’impatto ambientale dell’immissione in ambiente costiero, a centinaia di metri dalla linea di costa, di un’acqua con queste caratteristiche? 

Abbiamo raccolto molto materiale sul sito in questione ma la mole e la delicatezza della materia ci impone tempi lunghi nella pubblicazione. Intanto, altra piccola chicca nella quale ci siamo imbattuti nei pressi del depuratore, è “l’albero – antenna”, una struttura ben visibile da Policoro e dalla SS106, che nonostante appaia come un isolato ed alto tronco, con rami perfettamente simmetrici, da vicino splende e “sibila” come un’antenna, tant’è vero che alla base del finto albero vi è tanto di cancello, centraline e lungo il tronco bulloni metallici. Questa antenna a cosa serve? E’ autorizzata? Quali impatti ha?

bandiere blu di Marinagri

Ovviamente aspettiamo da Marinagri risposte, a domande già poste nel lontano 2013, ed in 5 anni i dubbi come le domande sono aumentati esponenzialmente, mentre le risposte sono ferme al palo, anzi all’antenna mascherata da pianta secolare. Servirebbe urgentemente un pubblico confronto sugli impatti territoriali arrecati da questo progetto, sui troppi dati non pubblicati, sul ruolo che la struttura sta eventualmente giocando anche sull’arretramento costiero lato Scanzano, sulla salinizzazione della falde della zona e sull’avanzamento del cuneo salino nell’Agri etc., confidiamo in un Comune che torni a fare la sua parte sulla vicenda, e soprattutto che tutte le finte bandiere blu pubblichino gli atti sul conferimento di questa inattendibile certificazione e soprattutto inizino a pubblicare tutti le analisi sui propri depuratori.