C’è un rapporto di Arpab, datato 2021 ma secondo noi caricato nel 2022, e che alleghiamo, che come al solito è privo di firme e data di ultima revisione, è privo anche di data il caricamento del pdf sul sito agenziale, privo di foto dei prelievi o di certificati di analisi, insomma il solito pdf preconfezionato che chiunque potrebbe fare. Il documento lancia comunque una denuncia pesante e perentoria, che conferma quanto da noi denunciato sia nel 2017 che a novembre 2021. La qualità delle acque della diga del Camastra e di quella di Monte Cotugno nel 2021 a causa di ripetuti sforamenti per: manganese, fosfati, tensioattivi, ossigeno disciolto ed idrocarburi non erano conformi alla categoria A2 e quindi, questo non lo dicono per il solito vezzo di fermarsi alle mezze verità, erano A3 ovvero acque che avrebbero bisogno di controlli e trattamenti che in Basilicata non si possono fare al momento per ciò che ci è noto. L’acqua da potabilizzare ha tre categorie di qualità: A1, A2 e A3. Quella degli invasi lucani da sempre è A2 (non secondo noi come nel caso del Pertusillo che per noi nel 2017 per esempio non era A2) e a questa classe corrisponde un relativo intervento di sanificazione, molto più pesante dell’attuale, ma per il 2021 (Arpab lo dice a fine anno quindi ad impatti consumati) l’acqua sarebbe stata A3 quindi bisognosa di interventi di potabilizzazione molto più spinti, controlli più fitti ed estesi sulla qualità, insomma un sistema che stando alla bassa trasparenza degli enti preposti è lecito pensare che non esista nè oggi, nè sia esistito in passato. Ma chi potabilizza, AQL, e chi controlla la qualità, le aziende sanitarie, non dovevano accorgersi di qualcosa nel 2021 e dar seguito ai dati Arpab? Come hanno fatto a garantire la potabilità dell’acqua se è peggiorata? E se Arpab denota un peggioramento esteso e marcato ricordiamoci che Arpab stesse ammette di non aver potuto ricercare diversi inquinanti quindi è lecito credere che se avessero ricercato tutte le sostanze previste per legge il quadro sarebbe stato più grave. Chissà forse avremmo sforato anche i parametri per la A3?

Arpab non ricerca ancora decine di composti, tra quelli imposti per legge come: benzene, naftalene, IPA, decine di solventi, centinaia di pesticidi, tutte sostanze che noi invece abbiamo ritrovato, infatti riporta Arpab che: “Si rappresenta che non tutti i parametri indicati nella Tabella 1/A dell’Allegato 2 del D.Lgs. 152/06 sono stati determinati dai laboratori di analisi dell’Agenzia e, tra questi, quelli per i quali non sono previsti Valori Guida e/o Valori Imperativi (carbonio organico residuo e totale e cloro organico totale estraibile). I parametri sostanze estraibili al cloroformio e cianuri non sono stati monitorati in quanto, come previsto dalla legge, l’autorità di controllo può decidere di diminuire la frequenza di monitoraggio dei parametri del III gruppo, tra i quali rientrano i suddetti, nel caso in cui non vi siano fonti antropiche o naturali che possano incidere su tali parametri. Tra i parametri non monitorati vi è l’azoto Kjeldahl, il quale, per problemi tecnici, non è stato monitorato nell’anno 2021.” Qui Arpab omette di ricordare la bibliografia essenziale visto che proprio l’Agrobios, oggi Arpab, venti anni fa trovò ingenti quantità proprio di cloroformio nelle falde valligiane paragonando l’area ad Augusta.

Scrive Arpab: “Il parametro fenoli è stato monitorato, ma con un metodo analitico il cui limite di quantificazione non è soddisfacente per verificare il rispetto dei limiti di legge e si sta lavorando alla risoluzione di tale problematica. Il parametro tensioattivi è stato monitorato meno delle 8 volte previste dalla normativa, sempre per problemi tecnici, ed è riferito alla sola componente anionica. In relazione ai superamenti dei Valori Guida e dei Valori Imperativi della temperatura occorre precisare che essi potrebbero non essere causati da pressioni antropiche, bensì, quasi certamente, sarebbero riconducibili alla stagione del campionamento e non viene, quindi, considerato come parametro per verificare la conformità del corpo idrico.” Grave che in una regione piena di scarichi abusivi e di depuratori non funzionanti nel 2022 abbiamo ancora problemi a misurare i tensioattivi, e poi riguardo la temperatura la spiegazione di Arpab è a dir poco superficiale e sbrigativa.

Quindi mentre Tisci e Giunta Rosa-Bardi negavano il contenuto delle nostre analisi in realtà Arpab rilevava per la Camastra i nostri stessi risultati. Dicevano che era tutto ok e sotto controllo.

Dalla tabella di sintesi della valutazione delle conformità degli invasi monitorati, si può osservare che per l’invaso del Camastra e di Monte Cotugno si ha non conformità dei parametri chimico-fisici e microbiologici rispetto ai criteri di classificazione A2. In particolare, per l’invaso del Camastra, i superamenti osservati sono relativi ai parametri: manganese, tasso di ossigeno disciolto ed idrocarburi disciolti o emulsionati. Per i valori guida, i superamenti sono superiori rispetto al 10% dei controlli totali e non viene, quindi, garantita la conformità del corpo idrico. Per i valori imperativi, invece, i superamenti sono superiori rispetto al 5% dei controlli totali e, anche in questo caso, non viene, quindi, garantita la conformità del corpo idrico. Per l’invaso di Monte Cotugno si osserva il superamento dei limiti di legge per i parametri: tensioattivi, fosfati, tasso di ossigeno disciolto e coliformi totali. In questo caso, tutti i superamenti osservati sono superamenti rispettivamente ad i valori guida e sono superiori rispetto al 10% dei controlli totali e non viene, quindi, garantita la conformità del corpo idrico. Dati relativi all’invaso del Camastra dimostrano che i superamenti sono in parte osservati nelle stesse date di campionamento. Non è facile verificare e dimostrare eventuale correlazione tra i superamenti e una causa imputabile agli stessi. In data 27/10/2021, si osserva il superamento del parametro manganese e diminuzione del tasso di ossigeno disciolto al di sotto del limite inferiore. In data 02/11/2021, si osserva il superamento del parametro manganese e del parametro idrocarburi disciolti o emulsionati. Tra i superamenti dei parametri monitorati presso l’invaso di Monte Cotugno, la correlazione temporale risulta essere presente solo nel campionamento effettuato nel mese di ottobre per i parametri tensioattivi e coliformi totali. Anche in questo caso non è facile verificare e dimostrare eventuale correlazione tra i superamenti e una causa imputabile agli stessi.Arpab non è ancora in grado di stabilire l’origine della contaminazione, ammissione ennesima che non esiste funzione preventiva e che non siamo in grado di difendere neanche i tre bacini ad uso potabile, difenderli sia dagli impatti antropici che dal cambiamento climatico, sul quale Arpab non accenna neanche per errore.

Manca lo studio delle diatomee, delle macrofite, dei sedimenti, dei pesci, i saggi di tossicità, i clorobenzeni, il DCPA, tutti i pesticidi, i pfos, etc etc etc … il problema è stato rilevato con pochi mezzi e pochi strumenti figuriamoci cosa ne uscirebbe da monitoraggi attenti e dettagliati, e non in economia. Per giunta manca da parte della Regione il pieno recepimento ed attuazione del DM 14 giugno 2017 che costringerebbe i controllori regionali a fare i conti con la realtà, ovvero ricercare tutti i contaminanti tipici delle attività industriali in essere nel territorio. Segnaleremo il tutto in sede nazionale ed europea, inammissibile lasciare ai lucani il “piscio” di diga ed alle multinazionali le migliori sorgenti per quattro soldi, la vera sete è quella di giustizia e trasparenza. Come è stato possibile rendere potabile un’acqua categoria A3 con impianti per categoria A2? E il Pertusillo perchè non compare in questo rapporto? Forse meglio non disturbare ulteriormente il can che dorme a processo in corso e condanne già incassate?

Di Redazione

Punto eBasta nasce nel marzo 2016 come sito indipendente di informazione ambientale in Lucania.