Dopo la radioattività confermato anche l’inquinamento chimico da noi denunciato, ma l’Arpab non ricerca il mercurio e non trova idrocarburi a differenza dell’associazione Cova Contro.
L’Arpab ha pubblicato in sordina, in questi giorni ( probabilmente successivi alla pubblicazione della nostra notizia visto che quando noi abbiamo chiesto le analisi Arpab non ci ha risposto ) le sue analisi chimiche sulla sabbia di Metaponto, 5 campioni: uno di bianco con sabbia chiara e quattro di scura, e ve le alleghiamo in fondo all’articolo. In soldoni l’Arpab senza indicare i punti di campionamento ( forse per non turbare la tranquillità personale di qualche “amministratore-balneare” ) trova come noi, la contaminazione da stagno mentre il mercurio neanche lo cercano, noi invece lo abbiamo trovato oltre soglia e stranamente Arpab non trova idrocarburi, noi invece ne rilevammo oltre 13 mg/kg. Da sottolineare la pesante contaminazione da vanadio rilevata dall’agenzia. Il referto non ha date di comunicazione agli enti preposti alla conoscenza del dato, come il Comune di Bernalda dal quale ancora non sappiamo la data di notifica delle analisi Arpab, difatti non c’è nè una data di inizio nè di fine delle analisi, solo la data del campionamento, il 13 gennaio, mentre il nostro campione è di novembre. Da Arpab ci saremmo aspettati un’analisi completa secondo il dlgs. 152/06, invece così non è stato e noi abbiamo ricercato anche alcune sostanze in più rispetto ad Arpab. E’ triste scriverlo ancora nel 2016: ma l’Arpab è un’idea che non vogliono far funzionare, perché se avessimo un’arpa libera, dotata ed autonoma in Basilicata in molti chiuderebbero baracca e burattini, ed il vero problema sarebbe la capienza delle carceri.
Arpab rispetto alle nostre analisi rileva in più il bario ed il ferro con valori che oscillano tra i 55 mg/kg per la sabbia chiara ed i 6297 per quella scura per il parametro bario ( quindi anche oltre 100 volte il valore di bianco ambientale) e per il ferro si arriva a 93mila mg/kg, un valore quest’ultimo da attenzionare subito in un contesto delicato come quello in esame, al fine di stabilirne origine ed eventuale tossicità.
Praticamente tutti e quattro i campioni di sabbia scura, nonostante le mareggiate invernali, mostrano evidenti contaminazioni in termini di legge e non, per tutti gli analiti ricercati da Arpab ( la quale ha ignorato le linee guida Ispra per i sedimenti marino-costiero che se adottati evidenzierebbero ancora meglio le contaminazioni ). Noi non commentiamo oltre, siamo arrivati prima di Arpab, abbiamo noi chiesto ad Arpab di indagare, ed abbiamo trovato radioattività e contaminazione chimica prima di loro, solo che noi abbiamo un bilancio annuo di 6mila euro di donazioni, loro un bilancio di 13 milioni di euro in via d’aumento: immagino cosa farebbe Cova Contro con un decimo del bilancio di Arpab a dimostrazione del fatto che i cittadini devono aver diritto ad accedere ad un fondo vincolato e pubblico per finanziare monitoraggi indipendenti. Noi continuiamo il nostro lavoro anche nell’ombra, nonostante i depistaggi a sfondo “geologico-amatoriale”, di alcuni ambientalisti locali ( che sono anche consulenti di imprese attive nel settore dei rifiuti, ma su questo torneremo a breve ). Noi faremo di tutto affinchè i colpevoli di questo scempio paghino, scempio che qualcuno ha definito di origine “vulcanica”. Noi lo definiamo da sempre di origine antropica e non vulcanica, e gli unici vulcani che conosciamo nel Metapontino sono quelli “di fantasia”, che pur di immaginare una comoda realtà alternativa fanno carte false pur di mascherare il problema, ma presto anche qualche maschera cadrà.