di Mimì Burzo

 

Scorrendo il sito Immobiliare.it, noto il logo “Eni” sulla vendita di un appartamento sito in Pisticci Scalo, zona industriale della Val Basento e, probabilmente, più noto ai lettori come un sito SIN, ossia tra i più inquinati d’Italia ed in pluridecennale attesa di bonifiche, causa? L’inquinamento anche dell’Anic e dell’EniChem. Incuriosita controllo su questo portale di compravendita immobiliare, ulteriori vendite immobiliari di Eni in Basilicata ed isolo anche la vendita di un terreno a Sant’Arcangelo, una cittadina in provincia di Potenza. Maggiormente incuriosita, apro il primo annuncio che si compone di una sintetica descrizione dell’immobile e seguo il sito indicato come riferimento per la richiesta di informazioni: EniServizi S.p.a.. Precisamente, il link mi riporta ad un segmento della EniServizi S.p.a ossia Servizi di Real Estate, il ramo immobiliare di ENI con annessi servizi di dismissione immobiliare. 31mila euro per 96 mq, questo il valore di un appartamento allo Scalo per Eni, a poche decine di chilometri dalla capitale della Cultura: a Matera prima del Covid con 31mila euro non compravi neanche un garage in centro, a ridosso del Basento, a 50 chilometri, ci metti su casa vista Tecnoparco…perchè Eni inquina, svaluta, svuota però non ti abbandona mai! Sul sito è possibile visionare la mappa della penisola sulla quale individuare tutti gli immobili in vendita e ad un primo colpo d’occhio mi è parsa una mappa già conosciuta. Apro allora la cartina dei siti SIN fornita dall’Ispra con ultimo aggiornamento al 2019 et voilà! Come per magia alcune proprietà in vendita si sovrappongono a quelle del degrado ambientale: Pisticci Scalo, Brindisi e soprattutto Gela.

Eni quando vende proprietà in queste aree informerà gli acquirenti sullo stato dei luoghi? Sul contesto? Dopo aver promosso l’inurbamento con la nascita di impianti industriali dopo si pone il problema della svalutazione magari dovuta al mancato ripristino ambientale? Questo è il servizio People Care che Eni vanta di avere? Vendere merce a potenziali acquirenti considerabili anche loro merce?

Anni fa “l’onorevole” Massimo Mucchetti del PD propose lo spostamento degli abitanti di Pisticci Scalo, anche a loro spese, per risolvere così il problema miasmi, ossia allontanando i nasi dai reati ambientali oppure reiniettando tutto sotterra 1000 metri cubi in più al giorno…più che un onorevole, filosofo, giornalista sembrava un ragioniere esausto a fine giornata che dimenticava le implicazioni di legge e sanitarie insite nelle sue “proposte”, l’importante per lui era solo far quadrare i conti tanto pagavano gli altri. Di lui poi si parlò per un incarico proprio in ottica Eni guarda un pò.

Eni stima le sue proprietà ma lo Stato, gli enti locali o qualche gruppo di studio dovrebbe stimare quanto le attività di Eni hanno nuociuto sul valore di case, terreni e sulla perdita di reddito per i lucani e gli italiani. Eni dirà: ma noi paghiamo oltre 4 miliardi di euro di tasse all’anno, però Eni omette di dire che per il suo business chiudono gli altri ed in uno Stato di diritto chi paga più tasse non può essere il più forte, i diritti andrebbero ponderati e lo Stato non elemosinare più tasse ma imporre il rispetto per chi in un territorio prima che arrivasse Eni, coltivava o allevava. Questo è successo in Basilicata, come altrove: fiumi di denaro sporco hanno travolto la vita di molti migliorando solo quella di pochissimi.

Di Redazione

Punto eBasta nasce nel marzo 2016 come sito indipendente di informazione ambientale in Lucania.