Perché le reti e barriere paramassi, presenti diffusamente su versante marateota franato, non hanno forse esercitato un peso su un’area fragile? Sarà compito dei tecnici nominati dalla procura rispondere anche alle nostre osservazioni?

Effettivamente, come vedremo nel seguito, ci troviamo dinnanzi ad una situazione nota, censita e attiva di movimenti lenti. Quindi, quantomeno monitorabile e, se sottoposta a monitoraggio continuo, in buona parte prevedibile. Veniamo ai fatti documentati

L’area della frana era conosciuta e censita. Essa è compresa tra due aree che sono presenti nel database, presente anche in rete, redatto dall’ISPRA. L’immagine in testa ne fornisce gli identificativi e le caratterizzazioni di massima. L’immagine che segue evidenzia l’elevata pericolosità e rischio, esattamente P4, dell’area del corpo di frana.

Oltre alla documentazione che certifica la conoscenza del fenomeno dell’area e ne descrive le modalità di sviluppo, ossia crollo/ribaltamento, abbiamo a disposizione il database dell’European Ground Motion Service (EGMS). L’EGMS è un nuovo servizio completamente gratuito offerto da Copernicus e incluso tra i servizi di monitoraggio del territorio. Il servizio si concentra sulla fornitura di informazioni relative al movimento del terreno, delle strutture e delle infrastrutture in tutta Europa. I prodotti EGMS sono mappe codificate a colori in base alla velocità del movimento del suolo, in termini di millimetri all’anno. I prodotti sono ottenuti dall’analisi interferometrica multitemporale di immagini Sentinel-1, acquisite a partire dal 2015. I dati di tutta Europa vengono poi validati per renderli armonizzati su tutta l’Europa.

L’immagine che segue è relativa ad un punto, nell’intorno dell’area di distacco della frana, e ne mostra gli spostamenti mm/anno avvenuti dal gennaio 2016 all’ottobre 2020. Trattasi di uno spostamento verticale di -1,50 mm per anno; quindi, in più quattro anni, si parla di uno spostamento totale superiore a 6 mm.

Noi di Cova Contro, attraverso le vostre donazioni, ci siamo dotati di un software scientifico che permette di elaborare dati SAR attraverso la tecnica Avanzata di Interferometria Differenziale Radar ad Apertura Sintetica da Satellite (A-DInSAR); simile alla tecnica di analisi dei dati EGMS. Sistema che riproporremo al Comune di Maratea dopo i vani tentativi di avvicinamento del 2021.

Il nostro data base di dati Sentinel-1, ad oggi, non permette di rilevare gli spostamenti dei corpi continui avvenuti nella giornata di oggi 30 novembre 2022. Il perché risiede nel fatto che l’area della frana è stata osservata dal Satellite Sentinel-1A nei giorni:

19 novembre Orbita Ascendente 44;

20 novembre Orbita Discendente 51;

25 novembre Orbita Discendente 124;

26 novembre Orbita Ascendente 146.

Si dovrà attendere che il Satellite ripercorra la stessa orbita nella stessa area nei giorni:

1 dicembre Orbita Ascendente 44;

2 dicembre Orbita Discendente 51;

7 dicembre Orbita Discendente 124;

8 dicembre Orbita Ascendente 146.

Certo è che, se fossimo messi nelle condizioni di operare attraverso dati italiani tipo Cosmo-SkyMed (CSK), rivisitazione della stessa area ogni tre giorni, contro i dodici giorni di Sentinel-1, potremmo dare risposte concrete di prevenzione dai disastri naturali. A seguito delle previste date dei passaggi del satellite, sopra descritti, divulgheremo dei report di aggiornamento circa i probabili o possibili movimenti accorsi sul corpo di frana nei periodi precedenti alla data di oggi.