E dopo la pletora di abbandoni, rinunce, omissioni e richieste di pensionamento degli ultimi 2 anni in Arpab, senza contare le denunce e le vertenze per mobbing e straordinari non retribuiti e ritmi di lavoro massacranti (così dicono alcuni sindacalisti-ndr) in aggiunta ai prossimi pensionamenti anche di altri dirigenti, Edmondo Iannicelli, epigono campano del PD privo di autentiche competenze ambientali, lascia l’Arpab, senza neanche avere il piacere di averlo mai incrociato in un pubblico dibattito ambientale. Lui preferiva i congressi del PD più che i confronti con le associazioni.

Mentre tra comandi, interinali e mobilità altre due collaboratrici amministrative hanno abbandonato l’Arpab destinazione San Carlo ed un altro collaboratore professionale di lungo corso sia in pensione dal primo dicembre, da questo mese anche Iannicelli, l’uomo tutto deleghe e premi di produttività, avrebbe ottenuto il collocamento in pensione con limite ordinamentale già dal primo luglio 2019, come da determina dell’ASL di Salerno n.22267 risalente al 28 maggio 2019, purtroppo non più online, mentre una determina successiva parla di collocamento in pensione per dimissioni volontarie dall’1-12-2019! Peccato che delle volontà pensionistiche del direttore Arpab non via sia traccia sull’albo pretorio Arpab quindi i lucani si confermano i cornuti della situazione. Iannicelli e l’assessore all’ambiente Rosa dovrebbero spiegare cosa è successo e cosa accadrà nei prossimi mesi, vista anche l’assenza di un direttore amministrativo, l’Arpab sarà guidata a vista da un pensionato a costo zero con un contratto nuovo? L’attuale direttore amministrativo ha già avanzato dimissioni irrevocabili ed il 31 dicembre sarà l’ultimo giorno di incarico quindi il 2020 come inizierà?

Non abbiamo sufficiente personale e qualifiche in Arpab, mancano strumentazione e autonomia politica ed in questo clima partirà Tempa Rossa? Il settore ambientale lucano è la sintesi perfetta della precarietà voluta dai governi italiani, nazionali e regionali, in materia ambientale pensando che infinite cambiali in bianco non saranno contestate da nessuno…questo disastro ha un costo sociale ed economico enorme e futuri interessi che potremmo non permetterci intanto i consiglieri regionali di opposizione a cosa pensano?

Vergognoso che Arpab non abbia mai fornito una vera pianta organica aggiornata dell’agenzia, un diario di lavoro sul chi fa cosa e come, un elenco dei controlli AIA svolti giorno per giorno o che non esista ancora una veloce pubblicazione delle analisi di pubblico interesse. A zero la medicina ambientale e l’epidemiologia, mai fatto un tavolo con le associazioni, mai accettato il pubblico confronto e sempre rifiutati i prelievi in contraddittorio, un ente allo sbando, un postificio di serie B che anche molti raccomandati rifiutano. Bardi,Leone e Rosa non ci pensano, ma Total, Shell ed Eni godono nel sapere che Arpab ancora non esiste ed anche a masterplan ultimato l’agenzia sarà un custode in pensione, cieco, sordo e zoppo.

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.