Disse Matteo Renzi:”…ENI è un pezzo fondamentale dei nostri servizi segreti” e questo lo si vede anche facendosi un giro sui siti specialistici riservati ad esperti di geopolitica ed antiterrorismo.

Come per esempio Alessandro Politi, incarichi con: NATO, CEMISS, rivista LIMES, Nomisma ed ovviamente come sponsor-partner delle sue analisi geopolitiche, ENI. In più ha lavorato nell’Esercito Italiano, giornalista, consigliere di tre ministri alla difesa, dipendente ALENIA ed ovviamente consulente ENI etc… un CV che dimostra a pieno come determinati professionisti attraversino quasi per osmosi ambiti delicatissimi che probabilmente in alcuni casi dovrebbero anche rimanere scissi tra loro, per evitare conflitti d’interesse o il passaggio di informazioni sensibili dalla sfera pubblica a quella privata.

le slides di Politi

Nelle slides, sotto allegate, del Dott. Politi si intravede la classica disinformazione (astroturfing) per esempio sul conflitto OGONI-SHELL in Nigeria, ove l’esperto Politi intravede un “meccanismo di Varsavia” praticamente disordini sociali causati dagli effetti nefasti del cambiamento climatico, non un accenno alle migliaia di ettari distrutti dalle attività petrolifere di ENI e Shell, alle azioni politiche e legali svolte dalle comunità legali che si sono viste terreni e fiumi inquinati dal petrolio e l’aria infestata dal gas-flaring, no per l’esperto multi-parte Politi il problema è il cambiamento climatico che sembra non avere colpevoli e carnefici. Per Politi come per altri esperti geopolitici, la parola “corruzione” è tipica delle società locali, non è importata dalle lobby occidentali. Analisi neocolonialiste più che politiche, puntualmente schierate con gli interessi occidentali, miopi sulle responsabilità delle lobby ma acute sui vizi locali, praticamente consulenze lobbistiche vere e proprie, spacciate per analisi di ampio respiro, strategiche forse più per chi le firma che per chi le legge.

Sono tanti i professionisti dell’analisi militare e geopolitica che mentre parlano di ISIS e terrorismo internazionale, annoverano nel loro cv il solito binomio: Nato Defense College Foundation – ENI ed altre major energetiche. Basta farsi un giro su Linkedin per vedere quanti professionisti lavorino tra think thank e fondazioni cerniera tra politica, difesa ed energia, un potenziale alveo di crescita per i nuovo lobbisti del domani che studiano nuove forme di alterazione della realtà.

 

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.