Nel 2018 a Guardia Perticara sono state raccolte 743 firme, di cui 298 da parte di cittadini dei comuni vicini ( Corleto, Gorgoglione ed Armento ), 241 da residenti di Guardia Perticara ed il resto da guardiesi “espatriati”. A firmare la petizione c’è stato anche il proprietario dei terreni ove oggi sorge la più grande discarica europea di rifiuti speciali petroliferi.

Se consideriamo che Guardia Perticara ha circa 540 residenti allora il dato è più che bulgaro. Le firme sono state inviate a Regione Basilicata ed al Comune di Guardia ( il cui sindaco l’anno scorso ci telefonò per rassicurarci sull’autonomia del comune rispetto al gruppo Castellano e sulla fiducia nei controlli regionali, meccanismo che noi abbiamo sempre contestato – ndr ) senza sortire per ora alcun effetto sostanziale sull’impianto. Non si può ignorare la volontà popolare a maggior ragione a fronte di un’ Arpab che non è capace di controllare al meglio la discarica Semataf, a fronte di un flusso di rifiuti non tracciabile nel dettaglio e puntualmente, e di impatti odorigeni già pesantemente noti alle comunità locali. Per la Semataf siamo ancora all’anno zero, mentre per i profitti dei proprietari siamo all’età dell’oro. Cova Contro è a disposizione per effettuare tutte le azioni del caso affinchè gli impatti di quella discarica vengano debitamente studiati e pressare di conseguenza le varie autorità competenti. Pressioni i cui risultati si sono palesati per esempio con le osservazioni scritte le quali hanno portato i proprietari della discarica ad installare un portale radiometrico per i rifiuti in ingresso. Poi chissà quando i dati di quel portale saranno disponibili …

 

La discarica Semataf dall’alto – 2018. Durante queste riprese la puzza proveniente dalla discarica era insopportabile, irritante e nauseante, infatti la permanenza fu di pochi minuti. Un olezzo così fastidioso lo abbiamo accusato solo presso Fenice – Rendina a Melfi.