Nessuno ne ha scritto nonostante Pisticci pulluli di giornalisti, ma durante l’ultimo consiglio comunale di Pisticci, il 21 febbraio, un solitario consigliere di maggioranza ha sobriamente avanzato un grave problema, relativamente alla mancata applicazione di penali alla Teknoservice, ditta responsabile sia della raccolta RSU che della gestione della discarica La Recisa. Non sarebbero stati raggiunti gli obiettivi contrattuali sulla differenziata e stando ai calcoli di Quinto, ci sarebbe una penale di circa 130mila euro da applicare in danno all’azienda, penale che invece di far pagare all’azienda, senza ulteriori interventi amministrativi, sarebbero addossati ai cittadini.

Il teatrino che deriva dalle osservazioni di Quinto è agghiacciante: Badursi del PD e Verri arrivano ad un certo punto del confronto ad ammettere bipartisan che le osservazioni di Quinto non era sovvenute neanche a loro! Praticamente o per negligenza o per voluta miopia tutti, tranne Quinto, non si sarebbero accorti del problema? E gli uffici, nonchè gli assessori grillini presi da precedenti esperienze amministrative come tecnici di comprovata esperienza, tutti incluso il DEC del contratto, non se ne sarebbero accorti? Difficile da credere, viene da pensare alla vicenda Teknoservice, ( sempre loro maledetti “rifiuti”), che su Bernalda ha assunto l’ex assessore all’ambiente Grippo: forse qualcuno dovrebbe indagare tra i giri di promesse e le prospettive di carriera che girano tra i monnezzari e gli amministratori locali, magari nelle sviste si annida altro…

La Verri non guarda mai direttamente Quinto durante le sue dure repliche ed arriva a dire che non dovrebbe “arrogarsi il diritto di parlare“. L’Ass. De Angelis invece effettua due interventi che lasciano il campo a diversi dubbi: parla della gestione di fine vita della Recisa con l’obiettivo di trattare solo l’umido, e si dice favorevole alla gestione in house del medesimo. Ammette che hanno ridotto del 17% l’indifferenziato senza però alcun beneficio per i cittadini ed in aggiunta ripercorre brevemente la storia della Recisa ( in modo lacunoso ) ed arriva ad affermare che La Recisa la “…riaprirebbero per chiuderla…“, perchè “è una situazione un pò a rischioproblemi ambientali confermati dalle segnalazioni del NOE nel 2016, alle quali seguì il ritiro dell’AIA. Devono ancora partire le caratterizzazioni, ma De Angelis non dice cosa si deve caratterizzare, ma dice che non sono stati raccolti i soldi per la chiusura della discarica ( soldi che in realtà dovevano essere previsti a monte ? ).

Noi alla Recisa ci siamo tornati un paio di mesi fa, qui foto e video del sopralluogo

Cosa ha contestato il NOE sulla Recisa? Come procede la contaminazione di falda? Qual è lo stato e la tenuta del corpo discarica e degli isolanti? Ed il trattamento del percolato e delle acque meteoriche? Forse più che sulla sola “penale” sollevata dall’attento consigliere Quinto, su questo scempio ambientale dovrebbe pagare penalmente qualcuno, sperando che anche queste responsabilità non vengano “coperte” come le balle della Recisa

l’asse degli impatti a Pisticci: in 3 km due discariche ed una centrale gas, senza contare i pozzi minerari presenti – https://www.basilicata24.it/2016/01/pisticci-nel-bacino-idrografico-del-cavone-uno-scenario-industriale-alienante-19361/

 

 

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.