Partiamo dal magistrale servizio di Sabrina Giannini, Report del 2001, qui riproposto, quando al 2000 le stime sulle riserve lucane parlavano di 20 anni di estrazioni:

La proroga al 2029 dell’intesa Val d’Agri dimostra che nel 2000 avevano stimato oltre 10 anni in meno di estrazioni, errore o volontà? A fronte anche della diminuzione del volume estratto negli ultimi anni, dei fermi, dei sequestri, degli incidenti negli ultimi anni il COVA è sceso anche sotto gli 80mila barili al giorno, producendo via via sempre più acqua di scarto, da qui la domanda madre: ma se il calcolo delle stime è lasciato all’estrattore il conflitto di interessi che si genera che impatti ha ed ha avuto? La stima delle riserve influenza gli accordi, le ricadute, le politiche che girano attorno alla filiera petrolifera quindi cui prodest? Perchè non sono lo Stato o la Regione a svolgere una stima terza sulle riserve? Questo dato non sarebbe strategico e legato anche alla sicurezza nazionale? E se al 2029 rinnovassero di altri 10 anni? Le stime sono fatte o no in base al rapporto tra la quantità di petrolio rilevato dalle compagnie e le tecnologie estrattive? Parrebbe di no. Total sta estraendo con perforazioni orizzontali e con pompe immerse ESP, sistemi calati nei pozzi che aumentano vertiginosamente la produzione, tecnologie che aggrediscono ancora di più il giacimento, con quali conseguenze? E se la sacca di Tempa Rossa venisse svuotata prima della conclusione degli accordi con la Regione, quale sarebbe la ricaduta negativa? Total scrive sul sito che a Tempa Rossa hanno effettuato una perforazione orizzontale di 1,5 km, Eni ha fatto anche di più in Val d’Agri, con quali effetti sul giacimento e sul territorio? Perchè in Italia il fracking è vietato ma nella realtà non lo sono nè le perforazioni orizzontali nè le tecniche HTHP (alta temperatura ed alta pressione con la quale nel terreno si iniettano sostanze corrosive ad elevata pressione, esattamente come nel fracking)?

Giulio Sapelli stima in 1/18 la produzione lucana rispetto a quella mondiale targata Eni, giocare sulle stime vuol dire fare ulteriori profitti: regola ed influenza il rapporto offerta domanda, quindi il costo, incide sulle valutazioni di borsa e gli asset finanziari; serve accertare il carattere speculativo che si annida nella stima di parte di un bene pubblico.

Il rinnovo tardivo della concessione Val d’Agri scaduta nel 2019 e rinnovata fino al 2029 è priva di dati tecnici sostanziali:

  • la Regione Basilicata poteva non rinnovarla l’intesa con ENI, la palla sarebbe passata allo Stato, ha accettato invece prona l’atto dovuto senza stabilire danni, condizioni e stima terza delle riserve reali;
  • non una parola sulle perforazioni orizzontali, il reale impatto sulla sismica e gli eventuali scenari di rischio, permanenza del segreto industriale sulle sostanze usate ed emissioni SME dai camini;
  • la stima delle riserve deve essere terza, completa e prevedere anche i margini di miglioramento attualmente annoverabili nel campo delle BAT disponibili per le estrazioni;
  • l’accordo al 2029 non prevede ancora nessun accantonamento per i disastri, nessun fondo di emergenza ambientale, se si verificasse un nuovo massiccio sversamento o danni a residenti e proprietari dell’area puntualmente sarebbero abbandonati a loro stessi e sempre loro onere sarebbe provare i danni e stimarli, mentre la Regione ancora non si dota di controlli all’altezza e terzi.
edificio testa pozzo GG1 affianco al centro oli Tempa Rossa

Le super pompe ESP, quali impatti? Perchè le teste pozzo a Tempa Rossa sono veri e propri edifici a differenza di Eni in Val d’Agri? Secondo una nostra fonte accreditata Total vorrebbe nascondere alla vista evidenza tecnica del sistema di super estrazione ESP. Con questa metodica, usata anche da Eni ufficialmente in Algeria, Congo etc, nel pozzo vengono immerse delle pompe elettriche che correggono molti difetti di estrazione: problemi sul fondo, viscosità, tappi di asfalteni…in questo modo la vita di un giacimento scende, viene svuotato molto più velocemente e questo può avere effetti anche sulla sismicità dell’area: svuotare velocemente senza riempire può alterare gli equilibri geologici ed idrostatici, e poi su Tempa Rossa non esistendo un pozzo di reiniezione come si fa a colmare il vuoto lasciato dall’estratto? Come Cova Contro chiederemo agli enti competenti di colmare i vuoti legislativi che permettono di aggirare il divieto sul fracking e soprattutto una stima terza su riserve reali ed impatti, anche sismici o sulla subsidenza, derivanti dall’utilizzo congiunto di pompe ESP e perforazioni orizzontali.

la superficie è ridotta sul piano campagna ma il sottosuolo diventa un formicaio grazie alle perforazioni orizzontali

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.