Atti pubblici scritti a mano su fogli non intestati: vicino al Basento la paura delle ricadute turistiche fa più danno dell’inquinamento

sabbia nera Metaponto novembre 2015 – tra la foce del Basento ed il Lido Torre Mare

Nel maggio 2016 il Comune di Bernalda ha chiesto all’Istituto Superiore Sanità di Roma un parere sulla pericolosità sanitaria delle sabbie nere da noi analizzate e pubblicamente denunciate nel corso degli ultimi 18 mesi. Il parere dell’ISS parte da Roma nel luglio 2016 e si pronuncia esclusivamente su un singolo contaminante rinvenuto da Arpab oltre soglia, il vanadio.  L’ISS non si è pronunciato in questi atti a noi giunti, sui radionuclidi riscontrati ( anche perchè il Comune o Arpab hanno probabilmente trasmesso solo le analisi chimiche incomplete e neanche quelle radiometriche – ndr) e difatti l’ISS riporta che il punto di massima contaminazione da vanadio è risultato a 220 mg/kg ( soglia aree verdi 90, suoli industriali 250 ): l’Iss dice che per il vanadio non vi è rischio, ma non si pronuncia nè sulla contaminazione da stagno ( rilevata sia da noi che da Arpab ma da quest’ultima non in maniera conforme alla legge infatti l’ISS chiede un’analisi sui composti organostannici – ndr ), nè sul mercurio ( da noi ritrovato ma non ricercato da Arpab nelle prime analisi ), nè sui radionuclidi rilevati oltre il fondo naturale sia da noi che da Arpab, quindi l’ISS non si pronuncia neanche sul rischio sinergico tra tutti questi contaminanti. Proveremo a capire chi e come abbia dato all’ISS la traccia sbagliata da seguire.

Ma ciò che maggiormente ci colpisce è che tutto il carteggio sotto allegato non sia mai stato divulgato dal Comune di Bernalda, che probabilmente non vuole ammettere ciò che addirittura a Roma sanno: ossia che alcuni metalli in quei tratti di spiaggia vicini alla sponda sinistra del Basento abbiano elevati tenori e non solo. I verbali qui allegati sono tutti scritti in carta semplice senza timbri o intestazioni istituzionali, praticamente fogli volanti spacciati per atti pubblici a tutti gli effetti quali sono i verbali delle conferenze di servizi.

Alleghiamo le foto dei verbali ritirati fisicamente presso il Comune di Bernalda: sono quattro verbali aventi ad oggetto la sabbia nera in questione, quindi prova che le istituzioni si sono allertate dopo le nostre indagini, hanno confermato il nostro allarme a tal punto da scomodare l’ISS a Roma, ed hanno iniziato a svolgere le loro analisi, ancora parziali, ad oltre un anno dalla denuncia.

Il primo verbale allegato in foto è del 13 giugno 2016, ove il Sindaco di Bernalda, Domenico Tataranni, propone agli enti preposti di indagare sulla qualità dei ripascimenti svolti nella zona ( pare che la sabbia da ripascimento provenga dall’alveo del Basento – ndr ). Nel verbale del 12 luglio 2016 praticamente non si decide nulla se non di aggiornare la conferenza al 27 agosto 2016, giornata il cui verbale è incomprensibile e come gli altri particolarmente breve e scarno di dati. Ultimo verbale è del 21 ottobre 2016 ove gli enti intervenuti dicono che al momento è difficile individuare il responsabile dell’inquinamento e che il Sindaco consapevole di ciò, nonostante metta a disposizione il tutto per procedere con le caratterizzazioni ( analisi approfondite che si fanno quando l’inquinamento si trova – ndr ) aspetta comunque che sia la Regione Basilicata a dare le disponibilità finanziarie per procedere. Ad oggi la conferenza non è stata ancora aggiornata, si aspettano le caratterizzazioni e chissà a quando è rimandata la verità.

Onestamente questi verbali non solo meritano l’immediata notifica alle autorità giudiziarie, ma testimoniano l’assoluta improvvisazione nella quale ricadono a Bernalda: informazione e trasparenza. Personaggi dall’impalpabile spessore come il Sindaco .- medico Tataranni o il di lui assessore all’ambiente se ne vedono pochi in giro: ondivaghi, retorici ed effimeri e nonostante tutto, come nel caso del Sindaco Tataranni, giunto anche alla carica di dirigente medico al San Carlo di Potenza. Speriamo vivamente a questo punto che non faccia il medico come fa il politico, o che almeno usi più tempo per fare meglio il politico.

delibera di nomina a dirigente medico del Sindaco Tataranni con oneri mensili di oltre 6mila euro lordi mensili

Ad oggi l’Arpab ancora non ha ufficializzato i motivi per cui non venne ricercato il mercurio come legge impone ( e da noi rivenuto oltre soglia a Metaponto – ndr ), nè in tutti questi mesi si è adoperata per ricercarlo. E’ una vicenda che si complica sempre di più anche perchè Comune ed altri enti continuano il loro lavoro senza coinvolgere l’associazione, la nostra, che il problema lo ha individuato e denunciato da sola e per prima. Manca una vision sullo studio dei sedimenti fluviali e costieri, o del bio-accumulo di quegli inquinanti nella fauna-flora locale, e nessuno ancora spiega da dove derivino le anomalie sia radiometriche che chimiche su quel tratto di costa. Sarebbe dignitoso dimettersi quando non si riesce a rispondere per bene e per tempo a domande legittime ed importanti come queste.

Quegli ambientalisti tanto premurosi verso la politica: la lettera di Gregorio Giannini ed altri a Marcello Pittella. Ultima chicca con la quale chiudere per ora il nostro ragionamento, è una lettera illustrata che vi alleghiamo sotto, firmata dal medesimo gruppo di ambientalisti vicini a Legambiente – CEA di Metaponto, che da subito ha criticato il nostro lavoro senza cercare alcun confronto costruttivo. Questi presunti ambientalisti vicini a politica e fondi pubblici vari, nonchè ex-amministratori locali e funzionari pubblici, il 14 luglio 2016 ( quando la sabbia nera era già motivo di incontri istituzionali per il già ravvisato inquinamento litoraneo a conferma del nostro lavoro – ndr ), scrivevano a Pittella e ai vari sindaci della fascia jonica per dire che le notizie sull’inquinamento erano infondate e che non vi era alcun pericolo di inquinamento nella sabbia nera, la quale secondo loro sarebbe un fenomeno vulcanico quindi del tutto naturale. Peccato che questi ambientalisti non alleghino una sola analisi alla loro lettera, nè spieghino la presenza naturale e contemporanea di: stagno, mercurio, bario, ferro, vanadio, piombo, idrocarburi e radionuclidi vari. Quindi attenzione, diffidate dagli ambientalisti che parlano senza analisi alla mano e che frequentano determinate “filiere”.

La Boldrini sponsorizza la campagna “antibufale”, noi invece denunciamo non solo le false notizie ma i silenzi delle pubbliche amministrazioni e relativi complici, sull’inquinamento ed annessi danni sanitari, come nel caso di Bernalda ove ogni ente ha commesso i propri errori ed il Comune sta proseguendo sulla via dell’inattività ed infatti l’ultima conferenza di servizi risale ad ottobre 2016 ed ancora non si conosce chi e come farà le caratterizzazioni della spiaggia, o nel frattempo se sia opportuno mantenere ancora aperta al pubblico ed alla balneazione quel tratto di costa compreso tra la foce del Basento e l’ex- lido Torre Mare.

 

 

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.