Pubblichiamo le prime tre analisi finanziate grazie alla collaborazione di Policoro Futura e dei cittadini intervenuti alla nostra ultima serata informativa. Per ragioni di economia ( abbiamo ricercato meno elementi per aumentare i punti d’indagine ) abbiamo potuto ricercare solo poche sostanze rispetto a quelle degne di indagine, e ci siamo concentrati sui due contaminanti più pericolosi ed ufficialmente già riscontrati da Arpab e Sogin: trielina e cromo esavalente. Il versante indagato ricopre un arco di circa due chilometri lungo il versante ovest dell’Itrec, nella foto allegata i punti campionati, ove sono state analizzate falde ovviamente non profonde ma tutte sottostanti aree agricole.
L’unico risultato purtroppo positivo è stato riportato da un pozzo collocato in area agricola ed usato per scopi irrigui posto a ridosso del Sinni, a nord dell’area Itrec-ENEA, a circa 1,2 km dalla recinzione ENEA. Il valore è al di sotto della soglia di legge, 4,4 mcg/l a fronte di un limite di 5, ma essendo il cromo esavalente un cancerogeno certo, tossico anche per inalazione, e nella maggior parte dei casi di origine antropica ( naturalmente non è censito nella zona ), questi valori imporrebbero un’allerta serio ed esteso, nonchè indagini e barriere idrauliche che vanno ben oltre lo stato attuale delle cose. E’ altamente mobile e la sua bonifica è difficoltosa. E’ il cromo VI da noi rilevato anche a questa distanza, ascrivibile all’impianto Magnox? I pozzi nelle campagne sono debitamente controllati? Quanta strada ha fatto la contaminazione? Da quanto tempo le acque contaminate vengono usate? Quest’analisi è la dimostrazione che le rassicurazioni del sindaco Agresti sono infondate? Negli alimenti della zona il cromo VI viene ed è stato ricercato dall’ASM? E nei terreni irrigati con l’acqua di falda? Dove sono le analisi svolte su tutti i pozzi della zona? Chi controlla la qualità delle acque dei pozzi non censiti e non autorizzati, ossia la maggior parte di quelli presenti in zona ed ampiamente usati soprattutto in periodi di siccità? Da quanto tempo il Sinni porta questi inquinanti a mare a ridosso di aree protette? Cercheremo nelle prossime settimane di estendere l’area di indagine a valle della SS 106, fondi permettendo.