Terza analisi al depuratore di Tricarico, grazie ai fondi raccolti nel 2017 da un gruppo di cittadini ed attivisti 5 stelle locali.

Questa volta le analisi hanno evidenziato: solidi sospesi totali a 414 mg/l a fronte di un limite di 80, COD a 550 limite a 160, BOD a 85 su 40. Azoto nitroso a 0,85 mg/l limite a 0,6. Il depuratore continua da quasi un anno a mostrare evidenze analitiche di una depurazione non svolta, riversando nei corpi idrici vicini, ed infine nel Basento, acque di fatto inquinanti. I valori denotano un insufficiente trattamento forse sia meccanico che fisico delle acque, che conservano un’elevata presenza di solidi e di richiesta di ossigeno, tipico delle acque fognarie.

Questo per ciò che concerne il solo depuratore di Tricarico, dopo aver analizzato anche i liquami di una locale porcilaia che scaricava direttamente in un vicino torrente in località S.Andrea. Urge avere una vera rete di controllo territoriale che monitori analisi alla mano il reale stato di funzionamento dei depuratori e degli scarichi zootecnici, altrimenti i fiumi continueranno ad essere una fogna, e l’idea di turismo e di sostenibilità una menzogna altrettanto pericolosa. Il “depuraTour” come lo ha coniato un nostro caro sostenitore tricaricese sarebbe una lodevole iniziativa che i portavoce 5 stelle potrebbero finanziare per monitorare il corretto funzionamento dei depuratori civili lucani.

Qui gli articoli precedenti:

  • https://covacontro.org/il-depuratore-di-tricarico-non-depura-sforamenti-negli-scarichi-per-quattro-parametri/
  • https://covacontro.org/ancora-sforamenti-dei-limiti-al-depuratore-di-tricarico/
  • https://covacontro.org/il-torrente-bilioso-a-tricarico-ha-valori-da-fogna-numerosi-sforamenti-per-colpa-di-chi/

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.