Grazie ai fondi raccolti dagli attivisti 5 Stelle di Tricarico, che da tempo avevano proposto a Cova Contro di svolgere analisi ambientali su Tricarico, possiamo affermare analisi alla mano che nel locale depuratore qualcosa non va.
Dopo svariate segnalazioni e foto di acque nerastre a valle dello scarico del depuratore, le prime analisi commissionate evidenziano sforamenti per:
- COD, richiesta chimica di ossigeno, rilevata a Tricarico a 240 mg/l ( limite di legge per gli scarichi 160 ) che con il BOD5 rilevato ad 80 mg/l ( limite a 40 ), ossia la domanda biochimica di ossigeno, indicano insieme lo stato di stress a cui è sottoposta l’acqua ed i microorganismi naturalmente in essa presenti, a causa della presumibile sovrabbondanza di sostanze organiche, a tal punto che i microorganismi presenti, come i batteri, non riescono a metabolizzare e ad ossidare nei tempi previsti dalla legge, la sostanza organica presente nell’acqua,( dlgs 152-2006, All.5, Tabella 3 ) quindi acque di scarico di difficile biodegradazione perchè non ben depurate;
- infatti a corredo vi sono anche gli sforamenti dell’azoto ammoniacale e dell’azoto nitroso, misurati rispettivamente a 23,1 e ad 1 mg/l ( limiti di legge a 15 e a 0,6), anch’essi conseguenza di sostanza organica sovrabbondante, di origine o potenzialmente umana, o anche agricolo-zootecnica tenuto conto delle attività presenti in situ. Queste acque ovviamente finiscono nel Basento.Segnaleremo il tutto alle autorità competenti, e continueremo l’azione di vigilanza visto che sui siti istituzionali le analisi dei depuratori lucani non sono disponibili e le uniche informazioni a riguardo sono i sequestri operati dalla magistratura su 52 pseudo-depuratori lucani. Sotto in allegato le analisi.