Poche zone d’Italia hanno goduto di studi epidemiologici paragonabili per complessità e costo alla VIS del Prof. Bianchi.

Nonostante la VIS raccomandi ulteriori margini di ricerca visto che numerose matrici non sono state studiate, ci dispiace affermare con certezza che i comuni finanziatori di Viggiano e Grumento in realtà non stanno pretendendo con la dovuta forza l’innesto della VIS nelle autorizzazioni regionali: il petrolio deve andare avanti nonostante tutto allora perchè pagare uno studio sfavorevole a questo business?

Il 10 giugno abbiamo organizzato a Viggiano un incontro sulla VIS e dintorni

per riepilogare chiaramente come, dati alla mano, non sia il solo inquinamento, visibile e non, ad impattare sulla nostra salute ed economia, ma siano la corruzione ed i conflitti d’interessi alla base del medesimo. Possono delle fondazioni politiche gestire indagini sanitarie ed ambientali? Possono dei condannati o degli studiosi di dubbia terzietà gestire questi dati? Perchè piccoli comuni scelgono di spendere milioni di euro in eventi ed infrastrutture e non in seri monitoraggi ambientali e sanitari protratti nel tempo? Perchè l’attuale commissione VIS è presieduta da un dipendente di banca, amico del sindaco Cicala, che nulla ha a che vedere con le lotte ambientali? Perchè il presidente dell’attuale commissione VIS ha abbondato il nostro convegno dopo poche decine di minuti dicendo che”…stavamo attaccando il sindaco…”? Forse il Sindaco Cicala neanche in casa sua sapeva reggere il confronto con noi ed ha mandato in avanscoperta il fido scudiero, come Pittella fa ormai da tempo con Pietrantuono? La VIS, ad oggi non rinnovata nè dovutamente sbandierata, è stata usata con il fine di alzare il potere contrattuale dei sindaci locali verso la Regione Basilicata? La gente muore per questo business eppure questo ancora non basta per destare le coscienze? Cosa c’entra un politico esperto di economia ed immobili alla guida della commissione comunale VIS?

Intanto oggi ancora incontri a porte chiuse in Regione: dalla VIS, ai SIN passando per il COVA ed il tavolo trasparenza sul petrolio, ormai tutti gli incontri sono senza cittadini ed associazioni, alla faccia della democrazia. Abbiamo capito che dietro l’epidemiologia annunciata c’è solo un mercato elettorale e non solo, con tanti studi promessi e nessuno concluso e quando capita di avere uno studio che accusa il petrolio allora serve chiedere un parere sul parere, una tela di Penelope, voluta per reiterare la lunga filiera di reati. Pietrantuono guadagna tempo su una barca ormai semi-affondata, il problema che rimane sono le conseguenza delle scelte scellerate e delle omissioni di questa politica criminale.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.