Dopo quasi due anni di attività abbiamo deciso di clonare l’idea dei gruppi di acquisti solidali ( i GAS ) e declinarli in un’altra direzione: oltre alla tracciabilità ed alla sostenibilità di una filiera, per il consumatore diventa sempre più importante conoscere anche la salubrità chimica e microbiologica di un alimento, quindi dall’acquisto solidale, all’analisi solidale.

E viste le tante difformità e censure ravvisate in questi anni proprio analizzando acque ed alimenti, stiamo proponendo a più enti ed aziende di sposare l’idea dell’autotutela dal basso consumatore.

Enti o aziende possono decidere di riservare una parte dei bilanci o degli utili per permettere a turnazione a diversi cittadini o associazioni di utilizzare voucher/buoni da utilizzare presso laboratori scelti liberamente e richiedendo l’analisi secondo i parametri prescelti grazie alla copertura di un voucher/buono pagato da enti o aziende aderenti.

Il progetto G.A.S. (Gruppi di Analisi Solidali) vuole essere l’anticamera di questa iniziativa più ampia: fino a quando enti ed aziende non sposeranno questa proposta, i cittadini sono chiamati comunque ad autotelarsi viste le gravi carenze dei controlli pubblici. Un cittadino, o un gruppo di cittadini o produttori, o importatori, possono richiedere la consulenza della nostra associazione, Cova Contro, per capire quali sostanze ricercare a seconda degli alimenti/prodotti, vista la complessa galassia dei limiti di legge e delle difformità degli stessi a seconda degli Stati o dei prodotti, per non parlare dei rischi sanitari connessi a sostanze in molti casi ignorate dai controlli pubblici.

Cercheremo per il momento di far avviare il progetto con un’analisi a campione mirata su un circuito di ristorazione ad oggi ampiamente diffuso in Italia, sperando per agosto di presentare la prima analisi dimostrativa.

Quale migliore pubblicità della trasparenza e della fiducia? Immaginate di avere a disposizione analisi e fondi per analizzare a sorpresa i prodotti di più largo consumo: dal novel food vegano alla pasta, dalla carne al latte e derivati, dal pesce tanto decantato per le donne in attesa alle uova, o controllare la conformità dei prodotti bio o degli alimenti per bambini, dalla cosmesi biologica alle acque potabili o minerali etc…

IL G.A.S. si prefigge gli obiettivi di:

  • rendere il consumatore finale il vero protagonista e giudice di tutta la filiera del consumo;
  • spostare potere verso l’ultimo anello della catena, il consumatore finale, invertendo i rapporti di potere economico;
  • sensibilizzare gli enti pubblici, alla creazione di un fondo di autotutela del consumatore, ove cittadini ed associazioni registrate, a turno, comprovando l’acquisto dei prodotti, possano richiedere buoni/voucher garantiti da enti pubblici, con i quali richiedere gratuitamente analisi: chimiche, microbiologiche e di altro tipo, a spese del pubblico, con la possibilità ovviamente di allargare la ricerca dei parametri ammassando anche i voucher/buoni o aggiungendo fondi propri ( raccolta fondi );
  • creare con le stesse un database pubblico ove chiunque possa scaricare i certificati d’analisi/rapporto di prova per intero ( nome committente e tipologia di prodotto/marca/lotto analizzati ), in modo tale da creare un archivio dei controlli on-line ed opensource;

Cova Contro pensa che un consumatore informato e libero sia il responsabile ultimo della sostenibilità del proprio mondo e di quello che lascerà alle generazioni successive. Solo una massa di consumatori realmente informati e consapevoli può dettare la linea alle lobby della grande distribuzione.

Per chi volesse raccogliere fondi o autofinanziare analisi chimiche sui prodotti di consumo o produzione propria può rivolgersi a: redazione@puntoebasta.org – oppure scriveteci sulla pagina del gruppo facebook dell’associazione Cova Contro oppure sulla relativa pagina.

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.