Che succede in territorio di San Mauro? Dopo la segnalazione di alcuni cittadini siamo andati a fare un giro, e per chilometri abbiamo trovato una situazione allarmante.

Acque rosse anche a San Mauro. Qualche giorno fa il signor Ciccio Salerno di San Mauro, notava lungo il torrente Salandrella, sotto il suo paese, qualcosa di strano. Si tratta di acqua rosso sangue che sgorga tre metri sotto il piano campagna lungo l’argine del torrente. È un cittadino attento Ciccio, e incuriosito inizia a guardarsi intorno. Nota che dal lato opposto a quell’affioramento ve ne è un secondo (foto1), e ve ne sono altri lungo un tratto di una cinquantina di metri. Sono andato a fare un giro seguendo il torrente per circa due chilometri verso Salandra e la cosa sconcertante è stata ritrovare gli stessi affioramenti lungo tutto il corso del Salandrealla seguito, da un lato e dall’altro (foto2).

Si capisce senza tanto riflettere che è il movimento dell’acqua a generare gli affioramenti, che è la pressione a sparare in superficie quella roba. Ma l’immagine che viene in mente, percorrendolo, e che da entrambi i lati stia vomitando sangue. Certo sangue non è. In alcuni punti la situazione è uguale ad altri affioramenti rossi documentati tra Ferrandina e Pisticci (lungo il Cavone dove il Salandrella sfocia, ndr), e che oltre alle acque rosse è presente una patina oleosa (foto3).

A Ferrandina analiticamente in quelle acque vi è una contaminazione elevata da ferro (15 volte oltre il limite di legge, ndr) e manganese (4 volte oltre limite, ndr), e vi sono anche boro e idrocarburi pesanti, non oltre limite, ma in tracce consistenti per acque che affiorano da falde superficiali in un bosco petrolizzato. Oggi al Comune di San Mauro c’è un Commissario prefettizio, può fare qualcosa?
L’acqua è davvero un bene comune in Basilicata? Anche nelle acque rosse a Pisticci, come già documentato con Giorgio Santoriello, erano presenti valori di manganese e solfati a ridosso della soglia di legge, e presente anche il boro. Nei sedimenti dove sgorgano abbiamo trovato alti valori d’alluminio, ferro, potassio, magnesio e calcio, e poi bario, manganese, piombo, tellurio, silicio, e valori di arsenico vicini al limite fissato di 12mg/kg previsti da un decreto ministeriale del 2009 che sostituisce quelli stabiliti dalla 152/06. A Pisticci, poco più a valle dell’affioramento rosso (e in alcune parti stagnanti più a monte con la stessa patina oleosa trovata a Ferrandina e ora anche a San Mauro lungo il Salandrella, ndr), le acque erano anche argentate, e lì avevamo riscontrato tracce di cadmio e idrocarburi totali e una contaminazione da solfati, e arsenico tre volte oltre limite. A Pisticci, oltre ad arrivare il Salandrella, che sfocia nel Cavone e vede più a monte l’impatto delle concessioni Garaguso e Cugno Le Macine (tra Ferrandina e Salandra, ndr) c’è l’impatto della concessione Serra Pizzuta e altro già raccontato.

Stando agli ultimi sviluppi di reiniezioni e smaltimenti illeciti di veleni petroliferi accertati dall’antimafia, guardando dall’alto i punti di affioramento tra Ferrandina e San Mauro tenendo conto del numero di pozzi presenti (foto5), abbiamo o no qualche problema vista l’estesa area di riscontro delle anomalie? E soprattutto, qualcuno può spiegare ai cittadini l’interazione tra falde e pozzi e come è mai possibile che per chilometri la falda del Salandrella vomiti fuori questa roba? É satura? E di cosa? Fa bene alla salute? Sul Salandrella intanto continuano ad abbeverarsi ignare le greggi, che poi produrranno alimenti (foto4) che mangeremo.

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