Dopo la prima tornata di analisi svolte in supporto al Comune di Anzi abbiamo deciso di effettuarne una seconda solo a nostre spese, includendo anche una abitazione privata di Potenza, e ripetendo il prelievo nella diga del Camastra e presso una privata abitazione di Anzi. I risultati dei prelievi del 24 novembre dicono che:
- nel campione prelevato a Potenza, in via Anzio presso una abitazione non lontana dagli uffici della Regione Basilicata, compaiono: il triclorometano, alifatico cancerogeno, a 2,18 mcg/l, meglio conosciuto come cloroformio, tossico e sospetto cancerogeno fa parte della famiglia dei trialometani prodotti dall’azione del cloro sulla materia organica. Trialometani rilevati a 8,31 su soglia di 30, fin qui tutto nella norma…folle del legislatore italiano che ammette sostanze tossiche nell’acqua potabile con una soglia molto maggiore di quella consentita per le acque non potabili. Infatti il triclorometano ha una soglia di 0,15 mcg/l nell’acqua sotterranea quindi non potabile, ma ammette 30 mcg/l in quella potabile come sommatoria dei trialometani complessivi che includono il cloroformio. Il problema sorge mentre contemporaneamente al cloroformio il laboratorio ha rilevato anche il triclorobenzene a 0,24 mcg/l, lo stesso contaminante rinvenuto ad ottobre sia nella diga del Camastra che nelle utenze di Anzi.
- nel campione di Anzi prelevato presso una abitazione privata in via Umberto I, il triclorometano compare con tenori maggiori di Potenza, a 3,14 mcg/l, sommatoria totale trialometani a 23 su 30, e compare sempre il triclorobenzene a 0,20 mcg/l.
- Nella diga del Camastra compare anche questa volta “solo” il triclorobenzene a 0,18 mcg/l. Spariti da tutti i campioni gli idrocarburi e l’esaclorobutadiene rilevati nelle precedenti analisi.
Riflessioni e proposte.
- L’azienda sanitaria di Potenza dovrebbe per le meno emettere un parere tossicologico sull’esposizione sinergica e a lungo termine per questi composti, ovvero trialometani e triclorobenzene contemporaneamente;
- il triclorobenzene è altamente tossico, persistente e accumulabile essendo a base di cloro, presente in tutto il circuito idrico dall’invaso al rubinetto, visto che tutti i prelievi sono stati sempre svolti nel medesimo giorno. Acquedotto Lucano dovrebbe spiegarci perchè il ciclo di potabilizzazione non ferma questa sostanza, che potrebbe essere bloccata da filtri a carboni attivi e membrane in sali d’argento per inibire la proliferazione di batteri sui filtri a carboni attivi;
- da dove viene il triclorobenzene e da quanto tempo c’è visto che nessun ente locale, Arpab o AQL lo ha mai misurato e quali impatti può avere o aver avuto sulla popolazione visto che i tenori più alti sono ai rubinetti e non nella diga?
- Acquedotto Lucano dovrebbe fornire le schede prodotto delle sostanze usate per la sanificazione dell’acqua, spiegare nel dettaglio la conformazione del circuito idraulico di rifornimento tra pozzi/sorgenti e diga per Potenza come per Anzi e spiegarci quali sottoprodotti della potabilizzazione controlla oltre i trialometani. Sarebbe interessante ricercare il triclorobenzene anche nei sedimenti della diga e nei fanghi di potabilizzazione, dato che gli enti non hanno mai divulgato. Arpab dovrebbe invece ricercare la sostanza nel tempo ed individuarne la fonte. Spariti esaclorobutadiene ed idrocarburi, anche questo è strano, perchè potrebbero essere spariti per diverse ragioni: interruzione della sorgente contaminante non identificata o maggiore diluzione/ricambio della massa d’acqua?
Le strane analisi commissionate da Aql. Visto che il manager Andretta di Acquedotto Lucano ha insinuato errori del nostro laboratorio accreditato Accredia dimostrando di non sapere di cosa parla perchè mal suggerito occorre sottolineare quanto segue. A differenza dei laboratori di AQL il cui stato di operatività, manutenzione e qualità è a noi ignoto (basti vedere la precarietà dei dati sull’acqua pubblicati da AQL sul sito web privi di firma, certificati o rapporti di prova ma estrapolati in tabelle anonime) rileviamo che AQL come altri enti pubblici lucani si rivolgono sempre e solo allo stesso laboratorio esterno (analisi allegate in pdf sotto) al quale noi per ragioni politiche e personali non ci rivolgiamo mai perchè è il medesimo laboratorio che consiglia agli altri chimici/laboratori della provincia di Matera di non prendere campioni da Cova Contro. E’ lo stesso laboratorio che a causa di guasti all’attrezzatura non ha fornito risultati sulle acque maleodoranti e nere prelevata dal canale Mercuragno di Metaponto tre mesi fa da parte di un politico locale, quindi campione perso. E’ lo stesso laboratorio usato da Tecnoparco per le diossine, è lo stesso laboratorio condannato nella persona del proprietario per gli illeciti commessi negli anni 90 alla discarica Ecobas di Pisticci, è lo stesso laboratorio usato dal Comune di Pisticci per le analisi incomplete dei fanghi neri al Cavone, è lo stesso laboratorio che sbagliava l’utilizzo dei dettami legislativi sulla qualità del Basento applicando la norma sugli scarichi con soglie di tolleranza più alte rispetto alla normativa corretta da usare. Il fondatore e proprietario di questo laboratorio è un ex dipendente ENI. Tutto questo per dire che il sistema di accreditamento ACCREDIA accredita la qualità del lavoro ma non la sua autonomia o terzietà, un problema si può sminuire o celare anche senza falsificare un certificato ma inventando: problemi, anomalie, guasti o cambiando il punto di prelievo di qualche metro rispetto al problema o maltrattando il campione. Ovviamente il laboratorio pisticcese di AQL non ha trovato nulla, ma chissà perchè la cosa non ci stupisce. Ai politici locali chiediamo tra le tante e solite cose di chiedere al legislatore nazionale di rivedere le incongruenze sulle soglie di legge applicate al triclorometano.
Noi rimaniamo a disposizione di tutti, istituzioni e cittadini, ma ci duole constatare che non siamo stati auditi in commissione comunale a Potenza a differenza di Arpab, non vengono accolte le nostre istanze di prelievi congiunti e finanche gli enti territoriali che inizialmente chiedono la nostra collaborazione dopo spariscono e non condividono con noi tempestivamente nè i dati, nè la programmazione sul campo. Nonostante tutto noi andiamo avanti. Sotto in allegato anche l’abstract della fattura già saldata. Tutti i prelievi sono stati svolti dal laboratorio. Solo i consiglieri comunali di opposizione di Potenza hanno contribuito a queste analisi, tutti gli altri politici che hanno usato e citato le precedenti analisi per scimmiottare un finto impegno ambientale non hanno nè contribuito, nè risposto alla richiesta di contributo, mi riferisco all’onorevole Cillis ed al consigliere regionale Leggieri, anche loro strumentalizzatori del nostro lavoro, impegno quello di Cova Contro che proprio dal Movimento 5 Stelle è stato denigrato o censurato in più occasioni.







