In Italia non sappiamo se esistano realtà associative come Cova Contro: volontariato puro, sito d’informazione ed inchiesta, convegnistica, ripresi più volte da stampa e tv nazionali quando non possono proprio ignorarci, attività in Europa, raccolta fondi e soprattutto analisi ambientali ed alimentari, oltre ad una fervente attività in sede giudiziaria, offerta di consulenze ambientali gratuite a privati e non, etc… ed anche i numeri della solidarietà ci danno ragione. Sotto l’ultimo bilancio aggiornato al 3 settembre 2017, mentre sulla pagina facebook trovate come sempre tutti gli allegati.
Senza investimenti in marketing o altro ( a parte i volantini ), senza santi in paradiso o gruppi economici vicini, ma solo con i social network ed il passa-parola, abbiamo raccolto ad oggi oltre 17.700 euro in quasi due anni di attività ( la pagina Facebook della raccolta è partita il 14 ottobre 2015 ). Siamo forse l’unica associazione che pubblica tutte le spese, i flussi di donazione, le foto delle ricevute e degli scontrini, le fatture e lo facciamo con una media meno che semestrale, infatti pubblichiamo almeno due bilanci/rendiconti annuali. Ma la sfida è crescere molto di più, abbiamo contenuti di primo livello senza avvalerci della protezione di alcun ordine professionale, siamo oramai diventati in meno di due anni di attività un punto di riferimento nel campo dell’informazione ambientale ma nel cassetto abbiamo ancora tanto. Abbiamo proposto alla Commissione UE ed al Governo di adottare un’etichetta trasparente relativa agli inquinanti ambientali e sintetici presenti negli alimenti e ad obbligare i produttori a rendere fruibili le analisi in autocontrollo e non solo, intanto procediamo con la promozione del progetto GAS – Gruppi di Analisi Solidali. Abbiamo fatto, prima che facebook pochi giorni fa ce lo scrivesse via mail, di facebook una piattaforma di crowdfunding vera e propria.
Ci servono donazioni maggiori per attuare i molti progetti che abbiamo in mente, non solo esclusivamente su scala regionale, e ci servono donazioni svincolate, ossia non subordinate a specifiche richieste di analisi perchè così non possiamo investire nelle nostre ricerche ma solo su quelle commissionate dai nostri donatori o sostenitori. Vorremmo comprare tanta nuova attrezzatura che ci renda autonomi operativamente e soprattutto ancora più all’avanguardia, e dopo delineare un capitolo di spesa per una vera campagna marketing che ci permetta di aumentare parallelamente visibilità e platea di donatori. Ci piacerebbe un domani poter creare separatamente dall’associazione, una vero e proprio laboratorio di analisi a largo raggio, vista l’enorme difficoltà nel trovare strutture capaci di analizzare contestualmente: matrici ambientali e matrici alimentari seguendo indirizzi anche di ricerca oltre che di mero rispetto dei limiti vigenti. Grazie infinitamente e avanti tutta!