Nei pressi della foce del Basento i sedimenti parlano chiaro: esposizione ad inquinanti industriali

Ricordate la questione della sabbia nera a Metaponto? Durante le nostre ricognizioni, precedenti e successive alla notizia, notammo che il nostro rilevatore di radioattività misurava anomalie solo a ridosso di un tipo di sedimento nero, sempre nei pressi del Basento, e mai in corrispondenza di altri sedimenti sempre nerastri perchè presso la foce del Basento il nero era particolarmente intenso e persistente, diverso dalle altre zone. Prelevammo all’epoca, maggio 2016, un campione della stessa, sabbia e fanghiglia secca, nell’area ricadente tra la foce e il lido Torre Mare e le analisi oggi confermano ulteriormente la nostra ipotesi iniziale.

Metaponto Lido - ipotetico fondo naturale - zona ricovero barche con campione in vista
Metaponto Lido – ipotetico fondo naturale con campione in vista

Le analisi sotto allegate ci dicono che: tranne tre metalli nel campione c’erano tutti i metalli pesanti rinvenibili, con mercurio e stagno oltre la soglia di legge ( dlgs 152/06 suoli uso pubblico ) e valori consistenti per vanadio, arsenico e cobalto. Il mercurio nel campione di sabbia è a 2,03 mg/kg ( soglia di legge 1 ), lo stagno a 1,2 (limite 1) ed addirittura tracce di antimonio, oltre a: piombo, nichel, cromo, rame e zinco. Da sottolineare anche la presenza di idrocarburi pesanti in 13,90 mg/kg ( limite 50 ) ed il livello di radioattività di 1/5 superiore alla media nonostante il tempo trascorso tra il campionamento e l’avvio dell’analisi in laboratorio, oltre un mese.

Prima di pubblicare queste analisi abbiamo cercato un confronto in queste settimane con Arpab e col Comune di Bernalda al fine di comparare preventivamente le nostre analisi con quelle Arpab ( Arpab scrisse nel febbraio scorso che avrebbe effettuato le analisi chimiche dopo aver confermato la radioattività anomala da noi precedentemente segnalata ) ma nessuno ad oggi ha pubblicato alcunchè, anzi l’Assessore all’Ambiente di Bernalda ha reagito in questo modo quattro giorni fa:

Da indiscrezioni raccolte da ambienti istituzionali anche Arpab/Comune avrebbe rilevato contaminazioni sulla spiaggia tali da dover giustificare la convocazione di una conferenza di servizi per caratterizzare parte della spiaggia: quindi l’inquinamento lo hanno riscontrato anche loro ma si rifiutano di pubblicare l’informazione che dovrebbe essere in possesso delle istituzioni da mesi, inquinamento che li costringerà a bucherellare la spiaggia per capire l’estensione del problema.

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Con la nostra attività oggi possiamo dimostrare un altro dato fondamentale: gli scarichi civili ed industriali che confluiscono nel Basento e nel relativo corpo idrico hanno ovviamente nei decenni trovato sfogo ultimo anche alla foce dello stesso e quindi nel tratto di spiaggia attiguo ( sia a sinistra del fiume, ossia Metaponto, che a destra, ossia il Porto degli Argonauti ) ma di queste cose è meglio non parlarne, c’è Matera2019 in vista e noi dobbiamo essere positivi, ciechi ed omertosi, ma positivi.

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Le domande obbligatorie sono diverse: Arpab in quanto luoghi/casi ha dato parere positivo alla balneazione cercando i soli batteri fecali ed ignorando le altre forme d’inquinamento? Davvero stiamo preservando le aree protette dall’inquinamento? Perchè nessuno ha controllato prima di noi? Siamo ancora sicuri che industria, criminalità e turismo di qualità possano convivere? L’unico vero prodotto IGP lucano è sempre più la menzogna e da domani ambientalisti e stampa di regime torneranno a parlare di sabbia vulcanica?

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.