Per il Comune di Rotondella la contaminazione è ancora potenziale stando al sito web, ma stando a tutto il resto l’inquinamento è vecchio di anni, esteso e composto anche da sostanze cancerogene: nelle parole la solita vigliaccheria nostrana travestita da prudenza.
Vi sono due documenti che hanno dell’assurdo, oltre a quello già discusso precedentemente relativo alla fossa 7.2. Il Comune di Rotondella emette poche settimane fa un’ordinanza con appena due anni di ritardo e quando lo fa, il 15 settembre c.a., riceve un parere dell’ASM il giorno prima. Il 3 ottobre arriva la conferenza di servizi, dalla quale i cittadini e le associazioni vengono tenuti fuori dalla porta nonostante le promesse di trasparenza di Agresti, Sindaco di Rotondella, fatte pochi giorni prima, ed addirittura si chiamano i Carabinieri per imporre la non partecipazione.
Preso atto della grave situazione si aspetta da Sogin l’analisi del rischio, come d’uopo, ma nella conferenza del 3 ottobre emerge il fatto che manca una barriera idraulica che a 360 gradi blocchi la diffusione della contaminazione di falda, ma colpo di teatro, l’immancabile Antonio Martemucci, dirigente ed ispettore pluripagato dell’Ufficio Igiene degli Alimenti , afferma di aver appreso solo il 3 ottobre della problematica in questione, ossia dell’inquinamento di falda! Martemucci si autodefinisce ESTRANEO alla conferenza a cui partecipa ed ESTRANEO alle decisioni della conferenza stessa! Anzi ammette di non conoscere se e dove gli alimenti vengano a contatto con l’acqua di falda e che vorrebbe procedere con campionamenti autonomi. A Martemucci sostanzialmente si accodano nel corso della conferenza, anche i suoi colleghi dell’ASM, particolarmente numerosi alla conferenza ( a tal proposito vi sono conferenze di servizi sui SIN ove l’ASM o è assente o ha un solo rappresentante, a Rotondella invece ci vanno in 4 ). Ma se l’ASM il 14 settembre dava il parere alla base dell’ordinanza comunale, come fa Martemucci quasi un mese dopo a dire che non sapeva niente?
Le geologa di Sogin ammette d’altro canto di con conoscere la reale portata delle falde nella zona ( Sogin sta facendo ogni genere di lavoro da anni lì, e non conosce le falde della zona ?! ), invece il Vice Prefetto Capoluongo abbandona la conferenza per altri impegni ( la prefettura non ha un bel rapporto col nucleare, da sempre ), invece l’ENEA si è assunta il compito di studiare la propagazione eventuale della contaminazione a valle della SS106 e, con Sogin, la rimozione della sorgente contaminante ( serbatoi della Magnox e relative condotte ).
Quindi la contaminazione è fuori controllo da anni, le sorgenti contaminanti non sono censite dettagliatamente, e l’ASM dice di non sapere nulla, inclusi eventuali rischi per la catena alimentare locale a fronte di una contaminazione ufficializzata da Sogin nel giugno 2015?! Vista l’immane gravità delle parole racchiuse nel verbale del 3 ottobre e l’atteggiamento antidemocratico delle istituzioni, come ben ripreso da JonicaTV, possiamo solo inviare tutto alle autorità competenti per le ipotesi di reato del caso, sperando che anche esse non abbandonino il campo come fa invece la Prefettura di Matera da tempo. E nonostante tutto dal 2015 i soldi delle compensazioni ambientali sono stati sempre e solo usati per costruire e progettare: parchi, strade, giardini, giostre e mai per seri monitoraggi ambientali afferenti gli impatti dell’Itrec.
E se al tutto aggiungiamo che i nostri scienziati e tecnici vengono scelti dalla politica, magari anche tra i loro parenti, allora il cerchio si stringe. Ovviamente tutti gli enti in questione in sede di conferenza hanno dimenticato aspetti sostanziali, ma di questo ne riparleremo a breve. Sotto gli atti usati per la stesura del testo.