Riceviamo e pubblichiamo.
Chiar.mo Signor Comandate, mi chiamo Vito Giuliano Romano, sono nato ad Accettura (MT) e risiedo da 35 anni a Pisticci Scalo, laddove le condizioni ambientali sono invivibili e sottopongono a rischi rilevanti i cittadini, che vivono o, meglio, sopravvivono ai margini del degrado e nell’inquinamento che due fabbriche, Tecnoparco e Sogemont, ci propinano nostro malgrado.
E’ doveroso premettere che oggi il problema unico e condiviso da tutti dovrebbe essere solamente la risoluzione dell’inquinamento, la garanzia della salute e l’incolumità di ogni singolo cittadino qui residente in quanto, le troppe morti per cancro e le tantissime persone che oggi combattono questa atroce malattia, impongono a tutti noi un esame di coscienza, evitando critiche inopportune e rimandabili. Mi sono sempre posto in quest’ottica, ma l’effetto desiderato non è stato sortito, anzi. Il problema, infatti, continua a persistere, la gente continua ad ammalarsi e a morire ed il sottoscritto è diventato il nemico da combattere della Sindaca di Pisticci, che anziché risolvere la questione e pur di allontanarsi da un dibattito che condanna il suo modus operandi istituzionale, è stata capace, con livore senza pari, di proferire nei miei confronti la frase “ma tu, chi sei? Sei solo un morto di fame” solo perché non perdo mai occasione per denunciarne pubblicamente il suo immobilismo.
Allego … copia della lettera che, quantunque datata, non ha perso l’attualità e rappresenta chiaramente i motivi della denuncia, allora sottoscritta da molti cittadini ed inviata alla sindaca del Comune di Pisticci, avv. Viviana Verri, a S.E. il Prefetto di Matera, Al Presidente della Provincia e alla Procura della Repubblica di Matera nel corso dell’anno 2018, nonchè alcune foto della schifezza che occupa il piazzale di Sogemont anche se non rappresentano degnamente la realtà perché il piazzale, visto ad occhio nudo, somiglia più ad una discarica o ad un deposito di ferraglia che ad un impianto di trattamento e estrazione di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche che dovrebbe operare in sicurezza.
Il materiale di risulta, tra l’altro prodotto in un sito non industriale (già questo non è bastevole per la delocalizzazione dell’impianto?), è altamente infiammabile e cancerogeno e poi, cosa assai grave, viene lavorato in maniera non conforme alle più elementari norme di sicurezza. In caso di incendio, sia esso doloso o causato da combustione, la Sindaca e la Provincia di Matera possono essere denunciati per non aver adottato le misure necessarie per prevenirlo (invocazione del principio di prevenzione)?
Alla denuncia allegata, Signor Comandante, ne sono seguite tante altre, scritte e verbali, ma Sogemont continua la sua opera, irrispettosa dell’ambiente e della salute pubblica, avendo trovato terreno fertile nelle istituzioni, che se ne fottono dei cittadini e permettono a questo impianto di operare senza alcun rispetto delle norme.
Io mi pongo e Le pongo una domanda: “Perché i titolari di Sogemont non trattano e smaltiscono tutto quel materiale che sprigiona polverine visibili ad occhio nudo che si depositano nei nostri polmoni e vanno in circolo nel sangue? Perchè non ottemperano alle prescrizioni di Arpab? E perchè la Provincia di Matera continua a rilasciare l’AUA senza alcun controllo o verifica del modo di lavorazione? E perché il sindaco di Pisticci, che dovrebbe garantire la salute pubblica, non impone il rispetto delle prescrizioni per quanto riguarda la rumorosità, non provvede ad installare delle centraline per monitorare l’aria e non interviene d’autorità per risolvere la questione? E il Prefetto? E il Procuratore? Perché le istituzioni interessate dal sottoscritto non sono capaci di gettare la maschera per mostrare il loro vero volto ma rimangono nel silenzio più assoluto anche quando la cittadinanza mostra il volto mendicante di rispetto, di solidarietà, di aiuto?
Cui prodest?
Signor Comandante, a distanza di due anni dalla prima denuncia, grazie ad una classe politica inadeguata ed incapace di amministrare e di tutelare l’ambiente e la salute pubblica, la situazione è solo peggiorata. Chiedo, pertanto, al NOE di Basilicata che assolve funzioni di polizia giudiziaria in materia ambientale e che Lei comanda, di sostenere questa richiesta di intervento che proviene dal disperato bisogno di aiuto di una intera collettività fortemente bistrattata e di intervenire autorevolmente per gli accertamenti del caso e per ogni opportuna determinazione consequenziale, al fine di difendere l’ambiente e la salute dei cittadini che, in questa valle contaminata da decenni, si ammalano quotidianamente e muoiono di cancro perché le condizioni ambientali sono invivibili.
In attesa di un positivo quanto sollecito riscontro, colgo l’occasione per inviarLe i più distinti saluti.
Vito Giuliano Romano “



