Sotto i governi Prodi e grazie al decreto Bersani, parte l’avventura di Sogin, l’azienda pubblica che deve occuparsi dello smantellamento in sicurezza del nucleare italiano ( speriamo ) e Report oltre due anni fa, ci ricordava che la Sogin era in affare con la Protex, un’azienda di Forlì che si occupa di smaltimento di rifiuti speciali, in particolare radioattivi, nonchè bonifiche ed indagini ambientali, ma nella Protex troviamo tra i proprietari un’altra società, la SOFIR, dove il fratello di Romano Prodi, Vittorio, deteneva il 7,84 % delle quote.

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Nella puntata di report del 16 novembre 2014, Emanuele Bellano sviscerò la vicenda, ad oggi ancora non completamente chiara, della Protex, società di Forlì che attraverso passaggi societari transitanti per San Marino arrivava alla SOFIR, una fiduciaria privata bolognese i cui soci gestivano il deposito nucleare di 2000 mc ove la Protex stoccava temporaneamente rifiuti sanitari radioattivi e non solo, pare anche i rifiuti di HERA. Sofir venne indagata per riciclaggio dalla Banca d’Italia, contatti con la criminalità calabrese, ed il 7,84% in mano a Vittorio Prodi, fratello di Romano, ex eurodeputato e presidente della provincia di Bolgona. Beccato da Emanuele Bellano nel non aver mai denunciato nella sua dichiarazione patrimoniale UE il possesso delle quote Protex ed ovviamente nell’intervista di Report si auto-assolveva da ogni conflitto d’interesse, negando di sapere tra l’altro chi detenesse l’altro 30% della Sofir.

Vittorio Prodi - fonte artspecialday.com
Vittorio Prodi – fonte artspecialday.com

Insomma una famiglia attiva quella dei Prodi, da Vittorio a Romano, dai rifiuti nucleari agli accordi con i russi sulla distribuzione del gas di Gazprom in UE: alle solite famiglie potere e segretezza, ai comuni mortali neanche un pò di trasparenza a costo zero.

 

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.