Bardi è berlusconiano, voluto dal Cavaliere amico di Putin, sotto Silvio Berlusconi Eni ha allargato i suoi orizzonti soprattutto in Asia: Bardi era un perfetto sconosciuto in Basilicata ed oggi è presidente eterodiretto e come Silvio, entrambi non hanno, e non hanno mai avuto, una politica ambientale e sono chiaramente filo-petrolio.

Dall’Asia sono giunti in Basilicata negli ultimi anni russi (Rofimi), azeri (con il senatore 5 stelle Petrocelli), la Canoel del gruppo Zenith, Avelar con Geogastock nel materano etc. Vince il centrodestra alle regionali del 2019 con un’armata brancaleone (berlusconiani, trasformisti, pittelliani come Cupparo o perfetti sconosciuti come metà della giunta e del consiglio attuale, democristiani travestiti da leghisti o da sovranisti della propria poltrona) il risultato?

In un anno di Bardi:

  • ampliata la discarica Semataf senza che esistesse un vero piano di monitoraggio ambientale;
  • avviata Tempa Rossa senza che l’impianto sia realmente monitorato e noto sotto il profilo costruttivo;
  • permesso ad Eni di usare nuovi termodistruttori interni al Cova e senza aver messo in piedi un piano di monitoraggio delle emissioni fuggitive e non convogliate;
  • nessun rinnovo o pubbliche inchieste (scadute le AIA di Cova e Tecnoparco senza pubblica inchiesta nonchè la concessione mineraria Val d’Agri in proroga fantasma con il silenzio dei grillini del ministero dell’ambiente);
  • Eni si è rifatta sotto con il progetto Blue Water a Viggiano, Eni ha il problema dell’aumento dei rifiuti ma non spiega ancora il vero ciclo dei suoi rifiuti, tutto in autocontrollo;
  • Arpab è sempre in costante subbuglio, sottodimensionata rispetto ai controllati, governata da un ex dipendente dei servizi segreti dalla storia personale oscura che con una mano dirige il dipartimento ambiente e con l’altra l’organo tecnico che dovrebbe controllare la fattibilità ambientale delle carte approvate dal suo dipartimento;
  • le conferenze di servizi vengono fatte sempre a porte chiuse, senza le associazioni, e così le bonifiche e le caratterizzazioni vanno avanti senza partecipazione da parte della cittadinanza interessata;
  • l’assessore Rosa aveva promesso controlli e verità sulla moria di pesci dell’agosto 2019, sui tensioattivi nelle acque potabili, sui liquami rossi del Cavone etc etc etc non abbiamo letto nessun referto pubblico su queste vicende che spiegasse cause e sorgenti, nè contezza degli ulteriori controlli annunciati sui giornali, men che meno Rosa accetta pubblici confronti;
  • Fenice/Rendina brucia come vuole quanto vuole (anzi più di prima), le modifiche per esempio alla Ecobas come ad altri impianti, sono sempre “non sostanziali” e così il dipartimento ambiente e la giunta autorizzano su carta processi industriali che sul campo sono non controllati;
  • le bonifiche dei SIN seguono un’altalena mediatica tra soldi persi e rifinanziati, interventi di bonifica avviati non si sa come e altri progetti di bonifica fermi al decennio scorso;
  • vicenda Itrec tutto continua in segreto seguendo il modello di un nucleare militare terzomondista;
  • una nuova cava in via di autorizzazione alle pendici del Vulture senza che la Regione od Arpab abbiano ancora un piano di monitoraggio regionale delle cave incluse le dismesse;
  • sul resto invece silenzio totale: dai monitoraggi sismici a quelli epidemiologici, i piani di tutela regionali di acqua, suolo ed aria come le valutazioni ecologiche dei corsi d’acqua o degli invasi. Lettera morta i monitoraggi satellitari, ma del resto cosa aspettarsi da una politica in pieno conflitto di interessi?

E l’opposizione? Si comporta come se non fosse mai stata maggioranza in regione o al governo nazionale. Tutto limitato a comunicati stampi incoerenti, interrogazioni autoreferenziali e giochi di palazzo, le opposizioni regionali sono al governo della nazione attualmente ma si comportano come se questo dato non lo conoscessero. I 5 stelle addirittura chiedono alla regione Basilicata nuovi limiti di legge sulle emissioni del Cova di Viggiano senza che il loro ministro dell’Ambiente si sia anche solo pronunciato sul rinnovo della concessione mineraria Val d’Agri…schizofrenia pura sulla quale neanche i giornali locali vicini al 5 stelle si interrogano! Strumentalizzazioni di precedenti strumentalizzazioni mentre non dimentichiamo che il renziano Braia asseriva nel novembre 2019 che la Basilicata doveva puntare sul fossile proprio perchè gli altri puntavano sul green, intanto l’imprenditore Coretti puntava il consigliere PD Cifarelli per fargli saltare l’auto.

In questo non resta che credere nella magistratura…ma quale magistratura? Quella del rientrato Basentini? Nato a Potenza, cresciuto a Potenza, impiegato nel tribunale potentino e “procugino” del ministro Speranza nonchè affine all’ex pentito Cossidente? Proprio il Quotidiano del Sud qualche giorno fa titolava sul presunto errore di Giletti sulle parentele del magistrato: nell’articolo come al solito l’errore non veniva spiegato nè oggettivamente confutato ma la Basilicata è questo, una cupola che vuol far finta di cambiare dall’interno affinchè nulla cambi. Perchè Basentini è andato da Michele Zagaria? E’ ancora in corso una trattativa stato-mafia come riportato su alcuni siti di informazione? Perchè sulla stampa lucana le notizie pubblicate altrove su Basentini non trovano eco? Per lo stesso motivo per cui nessuno ha mai scritto della parentela tra Speranza e Basentini o sulla corrente di appartenenza di quest’ultimo? A proposito perchè non sono pubblici gli elenchi di affiliazione alle correnti togate?

lo strano articolo del Quotidiano: un titolone al quale non corrisponde alcun dato a supporto nel testo

Di Giorgio Santoriello

Laureato in Lettere, attivista amante della Basilicata ma poco dei lucani.